Vomito frequente nel bambino, cosa può essere?
Quando si parla di vomito, si intende la fuoriuscita forzata dalla bocca (e talvolta anche dal naso) del contenuto gastrico. Diverso è il rigurgito che consiste in una fuoriuscita passiva.
Il vomito è un riflesso vitale ed è considerato un fenomeno frequente nel bambino. Quindi non deve destare preoccupazione se non si associa ad altri sintomi, bensì bisogna ritenerlo un sintomo “positivo” dovuto a un disturbo non patologico.
Vomito frequente nel bambino e vomito nel bambino, facciamo chiarezza.
Parlando di vomito nel bambino bisogna chiarire l’età del bambino in cui si verifica, quanto materiale viene espulso e di che tipo, con che frequenza e se è il primo episodio o è una condizione frequente anche nei giorni precedenti, se al vomito si associano altri sintomi come malessere generale o febbre.
Il vomito nel bambino non deve preoccupare se si tratta di un episodio poco ricorrente, che può verificarsi una volta e associarsi a sintomi come diarrea o febbre. Solitamente la causa è una gastroenterite che scompare spontaneamente o che possiamo aiutare a curare con dei farmaci, anche per alleviare gli altri sintomi che si associano al vomito.
Il vomito frequente nel bambino può essere dovuto ad un eccesso di cibo ingerito.
Spesso possono essere i genitori stessi che esortano il proprio figlio a mangiare di più per paura che il bimbo non introduca sufficiente cibo e il risultato è che il bambino rigetta l’eccesso (e non assimila nemmeno il giusto che aveva mangiato fino a quel momento).
Il vomito nel bambino può essere frequente in alcuni giorni se si ha una tosse eccessiva che gli stimola l’espulsione del contenuto gastrico.
Ci sono casi in cui il vomito frequente nel bambino è dovuto al reflusso gastroesofageo.
Se il bambino soffre di reflusso si verifica più volte durante la giornata la risalita del contenuto gastrico nell’esofago che può essere accompagnata dal vomito.
Se si verifica vomito frequente nel bambino, per capire che si tratta di reflusso gastroesofageo possiamo prestare attenzione ad altri sintomi come l’acidità in bocca, difficoltà nel deglutire, dolore addominale, ma anche tosse, irritabilità, asma, polmoniti ricorrenti.
Alcuni sintomi è difficile individuarli in bambini che hanno meno di 8 anni per cui in questi casi per la diagnosi ci si affida a test strumentali come la pH metria, che misura la durata del pH acido nell’esofago.
Il vomito frequente in un determinato periodo può dipendere anche da una situazione familiare o scolastica.
Il bambino più sensibile può rispondere a situazioni di dispiacere con malessere che gli provoca nausea e/o vomito.
Prima di preoccuparsi e pensare a condizioni patologiche correlate occorrerà attendere qualche ora e vedere se la situazione migliora, se la frequenza di vomito diminuisce e se migliorano anche gli altri sintomi.
Cosa fondamentale dopo gli episodi di vomito è la reidratazione del bambino.
Si può proporre ogni tanto (ogni 10-20 minuti) dell’acqua a piccoli sorsi, evitando qualsiasi alternativa liquida. Occorrerà anche evitare di fargli introdurre subito cibi solidi ma è necessario aspettare qualche ora dall’ultimo episodio di vomito prima di proporgli alimenti leggeri come cracker o riso o biscotti secchi. Questo per non stimolare nuovamente il vomito.
In conclusione, il vomito deve preoccupare e indurci a contattare il pediatra quando:
- dura da più di 24 ore,
- contiene anche sangue e bile,
- si associa a forte mal di pancia,
- il bambino lamenta anche mal di testa,
- ci sono segni di disidratazione, come urine molto scure e scarse e bocca secca
- il bambino non riesce a trattenere i liquidi per otto o più ore.