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Come Sono Morte le Vittime di Rigopiano

di Federica Federico

26 Gennaio 2017

La parola speranza è diventata inammissibile tra le macerie di Rigopiano e il fermento dei soccorritori è finito: nessun cuore batte più e nessun corpo urla più degna sepoltura, la neve ammanta solo quel che resta dell’hotel.

Su Rigopiano è calato il silenzio e il gelo:

29 le vittime, tutte le salme sono state recuperate; mentre solo 11 sono i sopravvissuti, 9 estratti vivi dai soccorritori e 2 scampati alla valanga.

rigopiano

Ospiti, sopravvissuti e vittime dell’hotel di Rigopiano

Erano 40 le persone presenti nell’hotel Rigopiano al momento della tragedia: 28 ospiti, di cui 4 bambini e 12 dipendenti.

Dinnanzi a tanti morti, ben ventinove, ci si chiede come sono morte le vittime di Rigopiano

Diversi ancora i corpi che attendono di essere riconosciuti. Per altri, invece, sono già stati celebrati gli addii.

Il dolore è infinito e quasi ingestibile, si somma l’angoscia dei genitori a quella dei mariti e delle mogli, il dramma dei figli si somma a quello di intere famiglie. Una vera strage in cui si sono perdute tante vite umane.

Come sono morte le vittime di Rigopiano? La risposta arriva dai referti autoptici.

Le autorità fanno sapere che non ci sono casi di morte per sola ipotermia. L’ipotermia ha concorso a causare i decessi insieme ad altri fattori: in alcuni casi, ci sono state morti immediate per schiacciamento, in altri casi ci sono stati decessi con concorrenza di cause dove lo schiacciamento si è associato all’ipotermia e all’asfissia.

Tra le vittime di Rigopiano storie diverse, vite differenti, provenienze tra le più varie, ogni nome è un’opportunità di futuro perduta.

Nadia Acconciamessa e Sebastiano Di Carlo, erano la madre e il padre del piccolo Edoardo che ad appena dieci anni ha dovuto dire addio alle sue guide, ai suoi affetti più cari.

Il bambino è stato tratto in salvo dalle macerie, come gli altri quattro piccoli ospiti di Rigopiano.

A Edoardo restano i due fratelli maggiori, che nel drammatico giorno della valanga non erano con la famiglia; la sua cura potrebbe essere affidata al fratello, appena ventenne.

Barbara Nobilio, 51 anni, in vacanza con il marito.

Gabriele D’Angelo, cameriere dell’hotel e Alessandro Giancaterino, capo dei camerieri e del bar dell’albergo.

 

Roberto Del Rosso, amministratore del Gran Sasso Resort e proprietario dell’Hotel Rigopiano.

 

Paola Tomassini, Marco Vagnarelli, Pietro Di Pietro e Stefano Feniello.

Il dolore del papà di Stefano è esploso quando l’uomo è stato raggiunto dalla notizia del decesso: venerdì pomeriggio, il nome di Stefano era stato inserito in una lista, comunicata dalle autorità ai familiari, relativa a cinque persone vive, se ne annunciava l’ arrivo in ospedale. Così non è mai stato, si è trattato di un errore umanoo. Il ragazzo, originario di Valva (Salerno) si trovava al Rigopiano insieme alla fidanzata Francesca.

Francesca è uscita viva dalle macerie di Rigopiano ma il suo racconto è pieno di dolore e concentrato intorno all’ultima immagine di Stefano:

“Dopo le scosse ci tranquillizzavano, dicevano che la struttura aveva retto a molti terremoti, che presto sarebbe arrivato lo spazzaneve. Cosa ho sentito al momento della slavina? Un’esplosione, non ho capito niente, è uscito qualcosa dal camino e ci ha scaraventato per aria. Io ero di fronte a Stefano, ma poi mi sono ritrovata a fianco a Giorgia e Vincenzo, i due ragazzi sopravvissuti. Di Stefano vedevo solo una mano, io non potevo fare niente se non spostarmi sui fianchi, ero rannicchiata”.

E’ deceduta anche Linda Salzetta, l’estetista del Rigopiano. Fonti stampa fanno sapere che sarebbe dovuta salire sull’altare il 5 maggio, doveva sposarsi.

 

La valanga ha spezzato il futuro anche di Domenico Di Michelangelo, 41enne poliziotto, e dalla moglie Marina Serraiocco, in vacanza con il figlio Samuel.

Anche Samuel, come Edoardo, è uno dei bambini scampati alla tragedia di Rigopiano ma come il suo piccolo amico sarà chiamato a fare i conti con l’assenza più tragica, quella della mamma e del papà.

Sono morti anche Emanuele Bonifazi, 31 anni, dipendente dell’hotel, Marco Tanda, 25 anni, Jessica Tinari e Alessandro Riccetti, 33 anni, Luciano Caporale, 54 anni, e la moglie, Silvana Angelucci, 46 anni.

 

Sotto le macerie ha perso la vita anche un giovane senegalese, Faye Dame, che recentemente aveva rinnovato il suo permesso di soggiorno presso gli uffici della Questura di Torino.



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