Oggi non sono solo le modelle a rifarsi il seno, ma cominciano ad appartenere alla categoria “seno al silicone” anche donne normali, comuni, persino le “semplicemente mamme” che dopo l’allattamento vogliono riconquistare la tonicità perduta.
L’aspetto psicologico legato alla trasformazione fisica a cui le mamme vanno incontro con la gestazione è, attualmente, finalmente preso in considerazione, adesso se ne parla, se ne discute e ci si confronta di più rispetto a quanto accadeva qualche anno fa. In passato ammettere di sentirsi insoddisfatte del proprio corpo, dopo aver partorito, era ritenuto poco opportuno e non idoneo ad una mamma, questa “sofferenza” appariva quasi incompatibile con il ruolo genitoriale.
La società moderna, invece, conosce, rispetta ed esalta l’immagine e l’aspirazione della donna alla conservazione di una buona prestanza fisica anche dopo il parto è considerata come un “normale diritto”.
Ammettere di non piacersi ed affrontare la difficoltà di ritrovare il proprio equilibrio è il primo passo per un ottimo benessere psico – fisico, ciò soprattutto se la persona in questione è una neo – mamma. La donna quando diviene madre affronta molti cambiamenti psico – fisici, la sua vita muta completamente e lei è caricata sempre di più da aspettative e stress.
Se la mamma è serena, tranquilla, sta bene con se stessa, riesce a stare bene, anzi meglio, con tutti ed in ogni circostanza, con la propria famiglia e i propri amici.
Il seno è una delle parti del corpo più “impegnate” nella gravidanza ed è il protagonista dell’allattamento. Le mammelle femminili aumentano di volume durante gravidanza ed allattamento, vengono sfruttate (ed i loro processi di modifica, che dipendono dalla gestazione, restano indipendenti dalla buona riuscita dell’allattamento, si può, infatti, sciupare anche il seno di una mamma che non allatta).
Capita, più o meno frequentemente, che dopo una o due gravidanze il seno abbia un cedimento o comunque subisca delle modifiche nella forma o nel volume, ovviamente mai gradite.
Le principali tecniche di intervento di fronte a problemi come perdita di tono, di consistenza, di elasticità della pelle, inflaccidimento, comparsa di smagliature sono quattro:
mastoplastica additiva, mastopessi con protesi, mastopessi semplice e mastopessi riduttiva.
La mastoplastica additiva consiste nell’applicare una protesi, generalmente inframuscolare, ovvero tra la ghiandola mammaria e il muscolo, per far aumentare il volume, la consistenza ed il tono del seno. (Le protesi sovra-muscolari sono, generalmente riservate alle donne in giovane età, quella sottomuscolare in una donna “matura” garantisce un risultato più certo e duraturo)
L’intervento di mastoplastica additiva generalmente non interferisce con l’allattamento, perché normalmente non è previsto il taglio dei dotti galattofori e perciò non viene ostacolato il collegamento tra la ghiandola mammaria e il capezzolo. Inoltre con l’incisione sottomammaria il capezzolo non viene assolutamente interessato.
La mastopessi con protesi. La mastopessi con protesi è un intervento che serve a ridare volume ad un seno che è stato sottoposto ad uno stress come una dieta o all’allattamento, in tal senso è necessario rimuovere la pelle in eccesso attraverso un ‘incisione intorno all’areola mammaria, l’icisione più o meno estesa servirà anche all’inserimento della protesi ausilio per sollevare il petto cadente.
La mastopessi semplice. Con questo tipo di intervento non è necessario intervenire con una protesi come nel caso precedente in quanto, anche se il seno è ceduto e si è rilassato, il volume interno è sufficiente, soddisfacente e tale da evitare l’introduzione della protesi. Per dirla in parole povere la mastopessi è un intervento che viene effettuato se il seno, pur avendo il volume desiderato, giusto e corretto, risulta essere
rilassato o cadente. In questo modo si rimodellerà la mammella tramite il posizionamento dell’areola in una sede più alta e la riduzione del tessuto cutaneo, senza modifiche del volume.
La mastopessi però può interferire con la capacità di allattamento, a causa dell’interruzione di alcuni dotti galattofori.
La mastoplastica riduttiva è una procedura chirurgica adottata per ridurre, rimodellare e dare nuova forma e proiezione ad un seno troppo grande e rilassato.
L’operazione di mastoplastica riduttiva interferisce con la capacità di allattamento solo se l’intervento non è stato eseguito prevedendo la conservazione delle innervazioni e dei dotti lattiferi.
È bene comunque verificare preventivamente con il chirurgo le probabilità di interferenza con l’allattamento che ogni intervento potrebbe causare, perché si possono avere esiti diversi in base alla tecnica e al tipo di incisione