Caius Veiovis, violento assassino americano, a lui sono attribuiti due omicidi feroci, ma ciò che caratterizza la sua “carriera di serial killer” è l’aspetto da diavolo. L’uomo ha impresso violenza e paura sul suo volto, si è, infatti, sottoposto ad una serie di interventi chirurgici per somigliare quanto più possibile al diavolo. Oggi Caius Veiovis è l’immagine del terrore.
“La violenza è uno dei mali della modernità?”
“Si”;
d’istinto la domanda induce una risposta, drammaticamente, affermativa. La violenza, largamente intesa come espressione del male e della rabbia di vivere, è esposta dai media, sottolineata dalla diffusione di immagini poco rassicuranti e presentata al mondo continuamente.
Ogni giorno “conosciamo” storie di morte ed assassini feroci, vediamo scene di guerra e di disperazione ai TG; la violenza, assunta come “elemento grigio e spaventoso” dell’esistenza e presentata alla collettività come “notizia”, finisce, nella società mondiale contemporanea, con l’alimentarsi su se stessa, a volte persino espandendosi come “un fenomeno” di costume (basti considerare le baby gang o “la moda” dei sassi dai cavalcavia che qualche anno fa interessò diffusamente il nostro paese divenendo per un periodo un vero “dramma” sociale).
Dinnanzi agli occhi dell’America è appena apparso il demonio: Caius Veiovis ( all’anagrafe Roy Gutfinski)
Caius Veiovis, non è un comune assassino, egli ha voluto incarnare l’immagine del male. Il volto dell’uomo è “deturpato” da una serie di interventi chirurgici, da vari tatuaggi e dall’inserimento diffuso di piercing:
sulla fronte si è fatto impiantare delle protesi simili alle corna; nel naso porta un evidente un piercing con due punte che escono dalle narici; sotto l’occhio destro, sul collo, accanto alle sopraciglia, al centro della fronte tra i due occhi e sulla testa ha più tatuaggi, tra essi anche “l’incisione” del numero biblico del demonio: il 666.
Caius Veiovis, nella società dell’apparenza, della fisicità e dell’immagine, ha scelto di esprimere fisicamente il male, per cui, per come appare adesso, egli non solo “pratica la violenza” , ma incarna letteralmente il male.
Chi è intervenuto sul corpo di Caius Veiovis, chi ha impiantato le protesi, chi lo ha tatuato, chi ha aiutato quest’uomo a sembrare un diavolo? Qualcuno certamente lo ha fatto e facendolo ha contribuito a rendere Caius Veiovis il mostro che è ora.
Tre le morti ricondotte alla sua mano e probabilmente è membro di una setta satanica assai oscura e feroce.
Il “diavolo” Caius Veiovis avrebbe ucciso almeno tre persone. Le vittime avrebbero partecipato alle “attività” della medesima setta satanica dell’assassino. Nel tempo, poi, avrebbero cambiato stile di vita, provando, anche ad uscire dai giri del satanismo. Secondo Caius Veiovis, però, quelle persone avevano visto e conosciuto troppe cose, segreti inconfessabili che andavano protetti e preservati. Di qui la decisione di ucciderli. La vita di queste persone è finita per mano di Caius Veiovis che su di loro avrebbe perpetrato torture e sevizie, in pieno stile satanico.
Qualcuno sospetta che Caius Veiovis abbia ucciso più di tre persone, forse sono a lui riconducibili anche altre sparizioni.
Fin dove la violenza può condurre l’uomo, quanto può essa inquinare l’animo e offuscare la mente?
Nel caso di Caius Veiovis la violenza ha “assalito” cuore e corpo, consegnando al mondo intero una delle dimostrazioni più eclatanti di quanto eccessiva, dolorosa ed atroce possa essere la nostra società.