Il reflusso può preoccupare i genitori, soprattutto quando si tratta di neonati di pochi mesi.
Sintomi e Cause del Reflusso Gastroesofageo:
Solitamente il disturbo si manifesta, improvvisamente e senza una causa riconoscibile, accompagnato da rigurgito o vomito a getto. È importante però che i genitori vivano senza troppa ansia questo disagio che, nel 90% dei casi scompare da solo nei primi 18-24 mesi di vita. Questo perché il reflusso può avere un’origine fisiologica dovuta all’immaturità del cardias, e quindi si manifesta in prevalenza dopo i pasti, senza però incidere sul comportamento e la crescita del bambino. Nel 10% dei neonati, invece, tale disturbo può essere patologico, in quanto oltre al rigurgito provoca infiammazione dell’esofago, dispnea e cosa più semplice da notare, perdita di peso.Ecco perché nella maggioranza dei casi il reflusso gastro-esofageo si cura con regole dietetiche e comportamentali.
I sintomi più frequenti che ci possano far sospettare di un caso di reflusso possono essere principalmente:
- evidenti rigurgiti di latte anche a distanza di ore dalla poppata,
- singhiozzo frequente,
- frequente irritabilità durante il giorno,
- preferenza da parte del bimbo nel dormire con la testa girata di lato.
È importante quindi intervenire innanzi tutto con atteggiamenti preventivi come ad esempio tenere il bimbo il più sollevato possibile durante la poppata, magari a cavalcioni davanti al seno. Ancora più importante può essere mantenere il bambino in verticale per circa 20 minuti dopo la poppata.
Infine anche durante il sonno sarebbe opportuno che il bimbo nella classica posizione a pancia in su abbia la schiena inclinata di circa 30 gradi (otterrete questa inclinazione semplicemente sistemando un normale cuscino da adulti sotto il materasso di vostro figlio, collocandolo nella parte più alta ove il piccolo poggia, appunto, il capo e la schiena). In questo modo la quantità di acido che può risalire nell’esofago dallo stomaco è ridotta per effetto della gravità.
Per quanto riguarda l’alimentazione il latte materno, anche in presenza di questo disturbo, resta l’alimento migliore, in quanto esso più leggero e quindi lo svuotamento gastrico avviene più rapidamente di quanto non succeda con il latte formulato. Qual ora il disturbo dovesse risultare cosi grave però da impedire la corretta crescita, si potrebbe provare ad addensare il latte materno con crema di riso, farina di carrube o amido di mais. Questi addensanti servono a rendere il latte più denso e a impedirne la risalita in esofago.
Quindi anche in presenza, o con un trascorso di reflusso gastro-esofageo al bimbo si può garantire uno svezzamento e una crescita adeguata. Infatti man mano che il bambino crescerà dovrà adottare le stesse regole alimentari degli adulti che soffrono del medesimo disturbo. Per questo :
– insegniamo loro a fare pasti piccoli ma frequenti;
– gli alimenti che contengono derivati del pomodoro, e gli agrumi andrebbero evitati o somministrati in piccole dosi. Cosi come cioccolato, the, coca cola, bevande gassate, cibi fritti o molto grassi sono anch’ essi colpevoli. Ancora prestiamo attenzione ai sintomi dopo che i nostri bambini avranno mangiato questi alimenti, e in caso di sospetto provvederemo ad eliminarli completamente dalla loro dieta magari concedendoglieli solo in occasioni speciali.
È importante inoltre che i bambini imparino a non fare attività fisica subito dopo mangiato.