In una società come la nostra dove tutto è schedato, ufficializzato e monitorato, stupisce grandemente che sia potuto sfuggire alle maglie della burocrazia un bambino che oggi ha già sette anni!
Un bambino fantasma che non risulta da nessuna parte, la cui nascita non è mai stata registrata all’anagrafe e che per lo Stato, di fatto, non esiste.
Bambino fantasma scoperto per caso
Sembra impossibile che sia successo nel 21° secolo ma è stato solo per caso che si è scoperta l’esistenza di un bambino fantasma già dell’età di sette anni che, per tutto questo tempo, è stato sconosciuto allo Stato e a tutte le istituzioni.
Ci si chiede come sia potuto accadere e quanto tempo sarebbe potuta continuare questa situazione se le forze dell’ordine non lo avessero scoperto per un caso fortuito.
Questo bambino fantasma non esiste per nessuno, non è mai stato iscritto a scuola, nessun controllo sanitario, non ha mai fatto una vaccinazione, niente…
Il bimbo è nato nel 2009, all’ospedale Santa Croce di Moncalieri, in provincia di Torino, ma la sua nascita non è mai stata registrata all’anagrafe. Il papà aveva mentito sulla sua identità al momento della nascita del figlio sul verbale del pronto soccorso. Forse non voleva riconoscerlo.
L’incredibile storia è emersa a seguito della visita dei carabinieri presso la residenza della mamma, per notificarle un atto giudiziario. Ai militari risultava un solo residente nell’appartamento, ovvero la mamma, la quale risultava anche essere celibe e senza figli, dunque si sono insospettiti nel trovare un bambino e hanno iniziato a fare domande.
La donna ha risposto senza remore dicendo subito che si trattava del figlio. Quando i carabinieri gli hanno però chiesto il cognome, il bambino non sapeva neppure a cosa si riferissero ed è calato subito il gelo. La donna ha iniziato a tergiversare e si è giustificata dicendo:
“Il mio compagno mi aveva detto che ci avrebbe pensato lui a registrarlo.”
Poi però nessuno dei due si è mai recato in comune… neppure lei si era preoccupata di dargli “una vita”…
Il bambino fantasma, la verità che è venuta a galla è veramente sconcertante:
Daniel, questo il nome del bimbo, si è scoperto, dalle indagini immediate dei carabinieri, e anche attraverso le domande fatte al bimbo stesso e alla donna, che sta sempre in casa a giocare da solo, ha un pupazzo rosso che sembra il Gabibbo e due robot Transformer. Non ha amici perché non va a scuola, né è mai andato all’asilo.
Una realtà assurda: Daniel non sa di avere un cognome, forse non sa neppure cosa sia, non sa scrivere, né leggere. Parla poco e ripete ciò che ha imparato dalla televisione, il suo solo mezzo di contatto con il resto del mondo. Ai carabinieri avrebbe detto:
“Vorrei avere qualcuno con cui giocare. Ma non ho nessuno.”
Non ha ovviamente neppure la carta d’identità, né il codice fiscale, non ha mai fatto le vaccinazioni obbligatorie, mai un esame del sangue o un controllo medico.
Vive in una casetta gialla con la mamma, vicino ai nonni, in una borgata agricola di Moncalieri.
Ironia della sorte, proprio davanti casa sua, c’è un asilo che lui non ha mai frequentato e, dietro i vetri opachi della sua finestra, scorge ogni giorno gli altri bambini che si affrettano ad entrare per giocare sulle giostre del giardino, mentre lui, solo, guarda tutto senza poter partecipare alla vita, almeno fino ad ora.
Ai carabinieri in caserma avrebbe chiesto di poter avere uno zainetto e un grembiule come quello dei bimbi che vede sempre dalla sua finestra. Ha scarabocchiato qualcosa dicendo di non saper scrivere.
Bambino fantasma: una storia assurda di cui ancora non si conoscono i motivi, se mai ce ne fossero.
Daniel è rimasto come un prigioniero invisibile in quella casa, farà 8 anni il prossimo 17 gennaio, la mamma gli ha detto quando è il suo compleanno ma nessun altro lo sa o ha festeggiato con lui.
Il padre è un pluripregiudicato irreperibile, forse attualmente in Francia, sembra anche che sia gravemente ammalato; la madre è stata affidata ai servizi servizi socio-assistenziali, dispersa in un mare di indifferenza che non si è mai accorta del suo bambino. Entrambi i genitori sono stati denunciati.
Ma la denuncia morale va fatta anche alla società stessa che è in grado di non accorgersi di situazioni di tale disagio.
Il piccolo Daniel è ora ospite di una comunità protetta. Prima è stato portato all’ospedale Regina Margherita per fare tutti gli accertamenti sanitari e risulta in buona salute.
Ci auguriamo che per lui inizi la vita e che possa farsi una ragione di tutto ciò che c’è stato, e non c’è stato, prima.
Bambino Nascosto nella Valigia: la Disperazione di una Famiglia
Fonte: La Stampa