Sembra essere sulla via della risoluzione il caso della senzatetto avvistata a Roma, una giovane ragazza educata e distinta che parla solo l’inglese e che da diverso tempo viveva nel centro della capitale e dormiva sotto una pensilina.
Inizialmente si era ipotizzato potesse trattarsi della piccola Madeleine McCann, la bambina inglese scomparsa il 3 maggio del 2007, all’età di 4 anni, mentre si trovava in vacanza con i suoi genitori a Praia da Luz, in Portogallo.
Tali sospetti hanno contribuito a rendere virali le foto della senzatetto avvistata a Roma che è stata identificata da un uomo che si dichiara essere suo padre.
Senzatetto avvistata a Roma: non è Maddie McCann.
La senzatetto avvistata a Roma non è Maddie McCann, a confermarlo l’agenzia stampa ANSA che riporta la notizia degli accertamenti effettuati dalla polizia che escludono ogni correlazione tra la giovane homeless e la piccola scomparsa nove anni fa.
Nel corso di questi giorni si era escluso, anche se solo ipoteticamente, un riscontro positivo tra i due casi in quanto oggi Maddie, nata il 12 maggio del 2003, dovrebbe avere 13 anni mentre la senzatetto avvistata a Roma sembra essere molto più grande.
Altro particolare non corrispondente è la macchia che Maddie ha sull’iride dell’occhio destro, peculiarità non riscontrata nella senzatetto avvistata a Roma.
Ma, come detto in precedenza, il passaparola effettuato in rete, partito grazie alla segnalazione di una donna albanese residente a Roma effettuata sulla pagina facebook “Missing persons of America”, che si occupa di dare informazioni sulle persone scomparse, ha permesso, o almeno questa è l’ipotesi più plausibile, di identificare la ragazza.
Senzatetto avvistata a Roma: il padre l’ha riconosciuta.
La senzatetto avvistata a Roma sarebbe Embla, una giovane svedese di 21 anni scomparsa circa 6 mesi fa.
Il padre, Tahvo Jauhojärvi, le cui dichiarazioni sono riportate in esclusiva sul Daily Mail, ha raccontato che la figlia ha lasciato la loro casa di Stoccolma lo scorso maggio, mentre lui era impegnato in un viaggio nel Sud Africa.
La ragazza, intenzionata a studiare la nostra lingua, aveva infatti deciso di recarsi in Italia per seguire un corso. Una volta ultimato gli studi non ha fatto più ritorno a casa.
Affetta dalla sindrome di Asperger, un disturbo simile all’autismo che, a differenza di quest’ultimo, non comporta ritardi nello sviluppo cognitivo ma ha come principali sintomi una difficoltà nell’interazione sociale, comportamenti ripetitivi e attività ristrette, la senzatetto avvistata a Roma viene così descritta dal padre:
<<Lei è vulnerabile. Lei ha la sindrome di Asperger. Lei ha difficoltà a comunicare. Lei è timida e non le piace parlare con persone che non conosce>>.
Dopo mesi e mesi di ricerche, effettuate senza l’aiuto della polizia svedese che, all’epoca della scomparsa di Embla aveva dichiarato di non poter intervenire in quanto la ragazza era maggiorenne e quindi libera di scegliere se lasciare o meno la sua casa, il padre è pronto a riabbracciare quella che lui dichiara essere sua figlia.
Senzatetto avvistata a Roma: vuole restare in Italia.
Giunto in Italia ieri mattina insieme alla sua ex moglie, Ilona Kapp – i genitori di Embla hanno divorziato 13 anni fa – nel pomeriggio la coppia ha poi incontrato, in presenza degli assistenti sociali, presso l’Ambasciata Svedese la senzatetto avvistata a Roma.
Un incontro che sembra non si sia concluso nel migliore dei modi.
Secondo quanto dichiarato al Daily Mail dal presunto padre della senzatetto avvistata a Roma – non viene fatta menzione di riscontri o accertamenti scientifici atti a determinare l’identità della ragazza – la giovane non vuole tornare nella sua casa in Svezia ma continuare a vivere per le strade della capitale.
<<Non posso lasciarla andare di nuovo a dormire fuori e ad elemosinare il cibo – ha dichiarato Jauhojarvi – Come può la polizia italiana lasciarla libera per le strade. Lei non sta bene>>.
Secondo la nostra legge infatti la ragazza non può essere trattenuta dalle forze dell’ordine in quanto non ha commesso alcun illecito.
Inoltre gli assistenti sociali che si sono occupati di lei il giorno prima dell’incontro con i suoi presunti genitori, e che su sua esplicita richiesta l’hanno lasciata libera di ritornare in strada il mattino successivo, non possono costringerla a restare con loro in quanto maggiorenne.
Per la coppia svedese è un dramma nel dramma, la felicità di poter finalmente riabbracciare la figlia, o presunta tale, si sta trasformando in un vero e proprio incubo e nella paura di vederla nuovamente girovagare per le strade senza protezione né cura.
Fonti: ANSA – La Repubblica – Daily Mail