La Sids (sudden infant death syndrome ovvero la morte improvvisa del lattante) è un enorme spada di Damocle che si abbatte sulla tranquillità dei genitori di tanti neonati.
Purtroppo ognuno di noi ha sentito almeno una volta di un fatto accaduto ad un neonato morto improvvisamente e senza nessuna ragione apparente, nel silenzio della sua culla, mentre stava dormendo. Forse finalmente si è riusciti ad individuare, tra le varie ipotesi di cause della Sids, quella primaria.
Le cause della Sids: una proteina la responsabile
Forse finalmente, a breve, non ci saranno più morti di neonati inspiegabili e le cause della Sids potrebbero essere ben presto chiare e prevedibili.
Uno studio australiano su circa 30 bambini morti a causa della Sids, ha fatto emergere un dato in comune: avevano tutti un livello al di sotto della media di una proteina, la stessa che aiuta gli adulti e i bambini a svegliarsi se per qualsiasi ragione smettono di respirare.
Alcuni ricercatori dell’Ospedale Pediatrico di Westmead, tra cui la dottoressa Rita Machaalani e lo specializzando Nicholas Hunt, hanno scoperto che c’è almeno il 20% in meno di questa proteina, che si chiama oressina, nei bambini che sono morti di Sids, in confronto ad altri bambini di pari età.
L’oressina è un neurotrasmettitore importante nella regolazione del ritmo sonno-veglia, tanto che la forma più diffusa di narcolessia è causata dall’assenza di questa proteina, cioè le crisi di sonno repentine ed irrefrenabili che possono colpire degli adulti dando grossi problemi alla qualità della loro vita personale e lavorativa.
Questo spiegherebbe una delle cause della Sids, probabilmente la causa primaria della predisposizione.
Non tutti i neonati che sono morti a causa della Sids sembrano avere livelli bassi di questa proteina ma in ogni caso ne hanno una quantità inferiore alla media ed ecco cosa ciò può significare secondo il dottor Machaalani:
“Un basso livello di oressina può significare una minore risposta al risveglio, la minore capacità di poter essere sollecitati al risveglio anche di fronte ad un’emergenza quale la mancanza di ossigeno.”
Naturalmente rimangono invariate le linee guida che comunque permettono di ridurre il rischio di morte in culla, pur conoscendo le cause della Sids, come quella relativa alla posizione del sonno: il neonato deve sempre dormire a pancia in su.
In associazione ad un basso livello di oressina, nei bambini morti di Sids è stato riscontrata anche una minore concentrazione di serotonina, una delle altre possibili cause della Sids.
La serotonina è un neurotrasmettitore importante anche legato alla regolazione del respiro, del battito cardiaco e del sonno e secondo un altro studio correlato potrebbe giocare un ruolo importante nella predisposizione alla Sids.
Conoscere questi dati potrebbe permettere di monitorare meglio i neonati a rischio Sids, e poter dare ai loro genitori strumenti adeguati per prevenire queste tragiche fatalità. Certo i ricercatori sostengono che questa è solo la punta dell’iceberg e gli studi dovranno proseguire ancora ma, sapere in che direzione andare, ha senz’altro un valore inestimabile.
Si potrebbe anche determinare se vi è un marcatore genetico per questa condizione e questo darebbe il via ad ulteriori nuovi studi e speranze, oltre a dare una risposta a quei genitori che non si danno pace per una morte improvvisa e inspiegabile.