C’è una patologia tutta femminile non abbastanza conosciuta, la vulvodinia, che merita senz’altro maggiore attenzione da parte di tutte le donne.
Colpisce un numero molto alto di donne, dalla pubertà alla menopausa, e può essere una condizione temporanea legata ad un’infiammazione passeggera o una sindrome anche a lungo termine fino a poter diventare cronica. Per questo è bene conoscerla e saperla individuare quanto prima per poter limitare i sintomi e mantenere una buona qualità di vita.
Vulvodinia: i sintomi
La vulvodinia colpisce prevalentemente le donne in età fertile e il sintomo più evidente è quello di un dolore localizzato a livello dei genitali esterni (vulva) che viene interpretato diversamente dalle donne: da una sorta di bruciore o fastidio fino ad arrivare ad un dolore quasi insopportabile e puntiforme, pulsante, con conseguenti possibili perdite. Presente spesso anche il prurito.
Conseguente a questo tipo di irritazione vi è una secchezza vaginale che porta all’impossibilità di avere rapporti soddisfacenti o senza dolori.
Il dolore si prova sia a muscoli rilassati che, ancora di più, a vagina contratta o stimolata, può essere costante o intermittente e può durare mesi o addirittura per anni, e potrebbe anche sparire come è comparso.
Il tessuto vulvare potrebbe apparire infiammato o gonfio ma non è un sintomo sempre presente e evidente.
Normalmente il medico fa prima una diagnosi differenziale per escludere altri tipi di infezioni come la candida o altri disturbi più gravi come il diabete, per poi approfondire l’eventualità di una vulvodinia.
Vulvodinia perché si manifesta
La vulvodinia può manifestarsi a seguito infiammazione provocata dall’uso di tamponi vaginali, una visita ginecologica o un rapporto che possono lesionare i nervi intorno alla vulva, sbalzi ormonali di varia origine e natura.
Ma, ancora più spesso, le sue cause primarie rimangono sconosciute.
Cosa si può fare se si soffre di vulvodinia
La sintomatologia della vulvodinia può compromettere i rapporti e la propria vita di coppia, nonché l’umore della donna e la sua autostima.
E’ importante che le donne parlino apertamente con il proprio medico di tutti i sintomi che, anche se a volte imbarazzanti, possono comparire, per valutarne insieme l’origine.
Il ginecologo provvederà a fare una visita e un tampone di controllo e ad istituire un’eventuale terapia.
Per cercare di attenuare i sintomi della vulvodinia potete fare dei bidet di acqua tiepida e bicarbonato, cercate di non indossare capi attillati e scegliete mutandine di cotone naturale e traspirante. Meglio evitare sport che sollecitino la parte, come il ciclismo e l’equitazione ed evitare di andare in moto. Da evitare anche i bagni caldi e prolungati. In ultimo, per facilitare i rapporti non dimenticate di utilizzare un lubrificante.
Di solito il medico può prescrivere dei farmaci per alleviare il dolore o delle creme antistaminiche per il prurito o anestetiche, nei casi più gravi potreste fare, sempre sotto stretto controllo medico, delle iniezioni per bloccare la trasmissione del dolore dei nervi implicati oppure potrebbero indicarvi degli esercizi per rafforzare il pavimento pelvico. Tendenzialmente si evita l’intervento chirurgico che è sempre un po’ invasivo e devono attentamente essere valutati i pro e i contro.
Prurito e Dolore Intimo, Cosa Può Essere
Fonte: Vulvodiniapuntoinfo