La vicenda della bimba di 8 anni incatenata ad un palo della luce è il chiaro esempio di quanto sia sottile la linea che separa il concetto di punizioni educative dall’umiliazione vera e propria.
Ma non è tutto!
Questa storia si è dimostrata essere anche l’esempio di come gli odierni costumi ci portino a spettacolarizzare il tutto, spingendoci a cercare l’approvazione e il consenso di coloro che hanno un pensiero simile al nostro.
Bimba di 8 anni incatenata ad un palo per punizione.
Procediamo con l’esposizione dei fatti così come riportati dalle autorità e dai giornali locali.
Lo scorso mercoledì 26 ottobre un utente pubblica sul social network facebook alcune foto che ritraggono una bimba di 8 anni incatenata ad un palo della luce situato nel parcheggio di Lagoon Perdana, un complesso residenziale situato a Bandar Sunway, sobborgo di Petaling Jaya, città malese situata nello Stato di Selangor.
Accanto alla piccola, che indossa una divisa scolastica e il cui sguardo lascia trasparire la sua paura e la sua mortificazione, una borraccia contenente dell’acqua e lo zainetto della scuola.
La sua caviglia destra è saldamente legata al palo con una grossa catena le cui due estremità sono fissate con altrettanti lucchetti di media grandezza.
Stando alle dichiarazioni della stessa polizia, le forze dell’ordine sono state allertate verso le ore 18:35, non è chiaro se prima o dopo l’immissione delle succitate foto sulla piattaforma social, condivisione che, come è facile immaginare, ha fatto sì che le immagini diventassero virali in pochissimo tempo.
Il comandante della polizia di Subang Java, Mohammad Azlin Sadari, ha affermato che gli agenti, una volta arrivati sul luogo dove si trovava la bimba di 8 anni incatenata al palo, hanno notato che un gruppo di persone si era radunato attorno a lei.
La piccola ha raccontato loro di trovarsi lì per volontà della madre che l’aveva messa in punizione perché lei si rifiutava di andare a scuola. Dieci minuti dopo sopraggiunge il genitore, una donna di 30 anni, che conferma la versione fornita dalla bambina.
Sconcertati da tutto ciò, e dopo aver liberato la bimba di 8 anni incatenata per punizione, la polizia decide di portare in questura la donna al fine di interrogarla, un procedimento dovuto perché la stessa è tenuta a rispondere dell’accusa di incuria e abuso su minore.
Dopo aver raccolto la sua deposizione, e dopo aver constatato che era la prima volta che la giovane mamma adottava una punizione così estrema, gli agenti hanno deciso di rilasciare la donna con la promessa di adottare in futuro delle soluzioni meno drastiche.
Bimba di 8 anni incatenata ad un palo: una punizione ai limiti dell’abuso.
Come detto in precedenza, questa storia chiarisce quanto possa essere sottile il limite tra la punizione e l’abuso, un confine che ogni genitore dovrebbe ben conoscere.
Questa mamma, oltre all’aver inflitto una grande umiliazione alla sua bambina, rischia ora di ottenere l’effetto contrario a quanto sperato.
Non è certo mettendo alla gogna la propria figlia che riuscirà a convincerla a voler andare a scuola, al contrario lei interpreterà il tutto come un obbligo, un’imposizione e non certo come un piacere.
Ma non è tutto!
Lasciare una bimba di 8 anni incatenata ad un palo, da sola (non viene specificato se la mamma la stesse osservando da lontano o se ne sia andata lasciandola senza controllo), al centro di un parcheggio di un complesso residenziale ha esposto la piccola a molteplici rischi.
Una considerazione infine va fatta anche verso coloro che hanno preferito immortalare la scena e diffonderla a mezzo facebook, fortemente criticati dal popolo della rete che ha ricordato loro che in questi casi è importante denunciare a chi di dovere piuttosto che diffondere il tutto in rete.
Qui di seguito il video che ricostruisce la notizia.
Fonte: The Star