Mentre lei è nella casa più spiata d’Italia, la donna che la costrinse a vivere 72 ore di paura viene condannata: l’ ex domestica di Valeria Marini è stata riconosciuta colpevole di aver afflitto e assediato per 3 giorni la vita della showgirl nel tentativo di riottenere il perduto posto di lavoro.
Tutto accadde nel dicembre di cinque anni fa:
i 3 giorni in cui l’ ex domestica di Valeria Marini presidiò la sua casa e la sua vita, costringendo la soubrette a barricarsi nel suo appartamento romano, ebbero inizio il 13\12\2011.
L’origine di ogni cosa sta nella cessazione di un rapporto di lavoro datato 2007: l’ ex domestica di Valeria Marini si era visto negare il rinnovo del contratto lavorativo, tra la datrice di lavoro (la soubrette) e la colf, infatti, vi erano una serie d’incomprensioni caratteriali.
La collaborazione lavorativa non si era protratta a lungo, la colf aveva prestato servizio presso casa Marini per pochi mesi tra il novembre del 2006 e il febbraio del 2007.
Già nel 2007, ovvero subito dopo il mancato rinnovo contrattuale, l’ ex domestica di Valeria Marini aveva fatto ricorso al Tribunale del Lavoro.
I giudici accolsero sin da allora le ragioni della datrice di lavoro (ovvero diedero, sin da allora, torto alla domestica) riconoscendo, altresì, la collaborazione come saltuaria e lo stipendio come adeguato alle prestazioni.
La sentenza promulgata dal tribunale del lavoro non fermò l’ ex domestica di Valeria Marini e allora fu “assedio alla casa della showgirl”.
La governante stanziò sotto casa della Marini per 72 ore, nelle fredde giornate di dicembre. Dalle prime luci del giorno alla sera suonava il citofono con insistenza e gridava nel bel mezzo di piazza di Spagna, dove appunto affacciano le finestre di casa Marini.
Valeria Marini fu costretta a sporgere denuncia e ieri il giudice ha riconosciuto la colf responsabile del comportamento scorretto multandola per molestie.
L’ ex domestica di Valeria Marini sarà costretta a pagare 300,00€ di multa. Il giudice ha anche stabilito che l’ex colf dovrà liquidare alla soubrette un risarcimento danni, la cui entità sarà quantificata in sede civile.
«La mia assistita ha deciso che l’intera somma sarà devoluta a un ente di beneficenza» ha sottolineato l’avvocato della showgirl al termine del udienza.