Amatrice – un’ intera famiglia travolta dalle macerie della casa paterna nella notte del terremoto: Adriano Sargeni, 84 anni, con una vita da poliziotto tra i ricordi che si è portato in cielo, sua moglie Artemia, la figlia Gabriella, il genero Mauro Marincioni e le loro nipotine di dodici e dieci anni, stavano dormendo quando il terremoto ha messo in ginocchio la loro terra. Sono crollati il tetto e i muri portanti dell’abitazione e a giudicare dal cumulo di macerie tutto lì sotto sembrava perduto.
Miracolosamente le due sorelle, le piccoline di casa, sono state estratte vive dai soccorritori. Malgrado il crollo avesse interessato l’intera abitazione, parte della struttura portante della loro stanza ha retto e il tempestivo intervento dei soccorsi le ha salvate. Mamma Gabriella e papà Mauro, però, non ce l’hanno fatta e oggi sono gli angeli delle loro bambine.
La vita è fatta di circostanze, tal volta di fatalità nefaste e nelle disgrazie non resta che la speranza. La speranza può essere testimoniata da eventi casuali, ovvero difficili da spiegare con la ragione e senza credere che un fato esista anche dentro il buio e dove dilaga il dolore.
Le cronache del terremoto raccontano di vite spezzate, di giovani sottratti al domani, di tanti e troppi bambini perduti in una notte di disperazione.
In questo scenario di morte e dolore, ricordare i sopravvissuti, anche quest’ intera famiglia travolta dalle macerie, serve ad alimentare la speranza in un futuro ancora possibile.
Questo stesso ricordo, commemorativo e fiero, dovrebbe però smuovere anche le coscienze e accendere l’attenzione di tutti sulla possibilità reale di impedire nuove tragedie come questa.
Un’intera famiglia travolta dalle macerie si è perduta nella notte del sisma, la casa dei nonni si è polverizzata sotto la spinta delle scosse, ma miracolosamente sono state tratte in salvo le due sorelle, le più piccole di casa sono state estratte vive dalla polvere e dai calcinacci. Malgrado abbiano riportato diverse ferite e siano state ricoverate in ospedale, la vita delle bambine non è mai stata in pericolo.
Un’ intera famiglia travolta dalle macerie e due vite salve nel solo angolo di casa parzialmente risparmiato dal crollo, sottratte alla polvere dalle mani coraggiose dei soccorritori. Queste bambine sono due orfane ma anche due simboli di speranza e due luci accese per illuminare il futuro.
I membri di questa famiglia erano in vacanza ad Amatrice, attendevano la festa locale per partecipare alla vita del paese che amavano ed a cui erano legati malgrado la vita li avesse portati altrove, Mauro Marincioni, infatti, era una finanziere in forza al comando provinciale di Rieti.