Uno scheletro umano che, si presume, appartenga alla bambina di 9anni scomparsa ben 15 anni fa: questo è ciò che hanno trovato i cercatori di funghi nel pomeriggio dello scorso sabato 2 luglio 2016.
La polizia di Bayreuth, città tedesca e capitale del distretto dell’Alta Franconia, ha affermato in un comunicato stampa che i resti umani trovati nel bosco potrebbero essere della piccola Peggy Knobloch, una prova che, se confermata, rappresenterebbe una grande svolta.
Bambina di 9anni scomparsa: 15 anni dopo la svolta.
I resti umani trovati nel bosco, che con molta probabilità appartengono alla bambina di 9anni scomparsa nel 2001, sono stati localizzati in una zona che dista circa 15 chilometri da Lichtenberg, piccola cittadina della Baviera dove abitava Peggy.
Più esattamente lo scheletro era seppellito nel parte del bosco situata tra Rodacherbrunn in Turingia e Nordhalben in Alta Franconia.
Se il test del DNA, i cui risultati verranno resi noti in questi giorni, confermerà la provenienza delle ossa rinvenute tre giorni fa, tale ritrovamento potrà segnare un’importante svolta nel caso della piccola Peggy che, a 15 anni di distanza, risulta ancora irrisolto.
Bambina di 9anni scomparsa: un omicidio senza corpo.
Scomparsa il 7 maggio del 2001, alla tenera età di 9 anni, Peggy Knobloch non è mai stata ritrovata nonostante le estenuanti e continue ricerche effettuate da centinaia di poliziotti e volontari che hanno perlustrato tutta la zona intorno alla città di Lichtenberg.
Alcuni mesi dopo, nel settembre dello stesso anno, la polizia arrestava Ulvi Kulac, un 23enne con disturbi mentali che ammise di aver violentato alcuni bambini tra cui Peggy, la bambina di 9anni scomparsa.
Successivamente, nel corso di un interrogatorio avvenuto in assenza di un avvocato difensore e senza che la conversazione venisse registrata, Kulac confessò di aver ucciso la piccola, ammissione che determinò la sua condanna all’ergastolo durante l’udienza tenutasi il 30 aprile del 2004.
La sentenza venne pronunciata sulla base di quell’unica confessione che, inseguito, lo stesso Kulac ritrattò. Nel corso delle indagini infatti non era stata trovata alcuna scena del crimine, alcun corpo o altro indizio che potesse avallare la colpevolezza dell’uomo.
Questo determinò la riapertura del processo e, nel 14 maggio del 2014, l’assoluzione di Kolac che, dopo esser stato dichiarato un uomo libero, venne ricoverato presso una casa di cura la cui collocazione è stata tenuta segreta per questioni di privacy.
Ora si attendono gli esiti del test del DNA effettuate sulle ossa ritrovate nel bosco, resti umani che, come detto in precedenza, gli agenti hanno attribuito, seppur in via del tutto ipotetica, alla piccola Peggy, la bambina di 9anni scomparsa nel 2001.
Fonte: BR24