Tutti gli alimenti confezionati e in generale prodotti a livello industriale contengono additivi che allungano i tempi di conservazione, conferiscono un dato colore o un sapore migliore al prodotto. Per legge, tutte le sostanze impiegate devono essere indicate in etichetta, nella lista degli ingredienti. Ciò però non significa che si tratta di sostanze innocue per la nostra salute, ma soprattutto per la salute dei più piccoli.
Tra i vari additivi che possiamo trovare nei prodotti alimentari realizzati a livello industriale troviamo il biossido di titanio.
Il biossido di titanio è un composto chimico che possiamo rintracciare non solo nei prodotti alimentati, ma anche nelle vernici, nei cosmetici (filtri solari), nei dentifrici. Quando viene aggiunto negli alimenti, il biossido di titanio lo troviamo con la sigla E171.
Il biossido di titanio possiamo trovarlo sotto forma di particelle di grandezze differenti, comprese tra 40 e 220 nanometri. Fino a 100 nm si parla di nanomateriale, nano biossido di titanio. Oltre alla dimensione delle particelle occorre valutare anche la forma in cui è presente il biossido di titanio. In natura infatti esistono diverse forme, tra cui l’anatasio e il rutilio. La cosa certa è che l’anatasio è 100 volte più tossico del rutilio.
Negli ultimi anni si sta producendo una quantità maggiore di nano biossido di titanio e ci si domanda se può essere dannoso per l’uomo e la sua salute.
Diversi studi hanno valutato i potenziali effetti dannosi del nano biossido di titanio e i risultati affermano che questo nanomateriale:
- ha proprietà pro-infiammatorie
- interagisce con la superficie gastro-intestinale
- ha ruolo potenzialmente carcinogenico.
L’International Agency for Research on Cancer lo ha classificato come possibile cancerogeno per l’uomo, se inalato.
Stessi effetti per il biossido di titanio aggiunto come additivo alimentare?
Quello che ad oggi si sa lo scriviamo di seguito.
- Negli alimenti, più di un terzo dell’E171 ha dimensioni nanometriche, quindi potenzialmente dannose.
- Gli alimenti che possono contenere biossido di titanio sono gomme da masticare, merendine, caramelle. Tutti alimenti consumati dai bambini.
Uno studio americano ha rintracciato alti livelli di E171 in alcuni prodotti come gomme da masticare e confetti di cioccolato. E in effetti la popolazione più giovane è la più esposta.
Uno studio simile condotto in Europa purtroppo non esiste dunque leggere in etichetta la sigla E171 non basta per riconoscere un potenziale rischio perché non si sa se si tratta di nanoparticelle o meno e se sia biossido di titanio sotto forma di anatasio o di rutilio.
Ad oggi sappiamo che nei nostri prodotti l’E171 vien aggiunto come colorante alimentare per conferire la colorazione bianca.
Una nota azienda di merendine e dolciumi che utilizza biossido di titanio in alcuni dei suoi prodotti si è giustificata dicendo che conferendo il colore bianco alla crema al latte rende più appetibile il prodotto agli occhi del consumatore.
Nelle liste dei vari additivi, il biossido di titanio ad oggi viene classificato come additivo “inoffensivo”, ma non ci sono effettivamente studi specifici sulla salute umana che confermino o smentiscano la cosa. In Europa non esistono dosi massime raccomandate.
Quello che possiamo fare al momento attuale è decidere se fidarci dell’innocuità del biossido di titanio continuando a consumare i prodotti che lo contengono oppure semplicemente optare per i corrispettivi prodotti più naturali e “fatti in casa”, privi di questo ma anche di altri additivi alimentari.