Sebbene ne parlino in pochi, c’è un dettaglio impresso sulle scarpe di Loris Stival che potrebbe incastrare l’assassino e persino individuarne alcune caratteristiche chiave.
Loris aveva solo 8 anni, è stato ritrovato cadavere il 29 novembre 2014 in un canale di scolo nelle campagne di Santa Croce Camerina (Ragusa). Con l’accusa di averlo ucciso, è in carcere la mamma Veronica Panarello che però non ha mai confessato l’omicidio; continuando a cambiare versione dei fatti, la donna è recentemente passata dal racconto di un tragico incidente alla confessione di una relazione extraconiugale complessa e pericolosa intrattenuta col suocero Andrea Stival.
All’atto degli esami peritali sulle povere spoglie del bambino e sui suoi effetti personali, le piccole scarpe della vittima si presentavano sporche di terreno: tracce di terriccio apparivano evidenti sulla punta della scarpa destra.
Il terreno dell’area intorno al canalone ove è stato rinvenuto il cadavere non era, invece, per nulla presente sulle suole delle scarpe di Loris Stival.
Le immagini delle scarpe di Loris Stval sono state pubblicate dal settimanale “Giallo” nel n°21 del 25 maggio 2016. La fonte stampa si precisa che le calzature erano sporche di terriccio solo sulla punta (precisamente sulla punta della scarpa destra) e non sulla superficie delle suole, e questo particolare non è marginale.
Veronica Panarello, durante l’interrogatorio del 19 febbraio 2016, ha raccontato agli inquirenti ogni dettaglio (presunto) dell’occultamento del cadavere del figlio. Detto racconto è partito dall’ultima versione dei fatti di mamma Veronica che ha chiamato in correità il nonno di Loris, infatti, la narrazione mette il cadavere del piccolo proprio tra le braccia di Andera Stival.
Stando a quanto riportato dal settimanale “Giallo”, mamma Veronica avrebbe ricostruito l’occultamento del cadavere di Loris attribuendo al nonno un ruolo centrale:
secondo il racconto fatto agli inquirenti, suo suocero e lei stessa avrebbero trasportato il cadavere sino al canalone. In prossimità di esso, su indicazione di Andrea Stival, Veronica avrebbe guidato in retromarcia conducendo la sua autovettura lungo lo sterrato. Proprio il nonno avrebbe, poi, sollevato il corpo di Loris dal portabagagli, e prima di lasciarlo cadere nel canalone lo avrebbe appoggiato sul muretto sovrastante.
Questa ricostruzione di Veronica Panarello contrasta completamente con la versione “impressa” sulle scarpe di Loris Stival che indicano uno scenario differente:
le calzature suggeriscono che il bambino sia stato trascinato verso il canalone e non sollevato di peso come avrebbe fatto Andrea Stival secondo il racconto di mamma Veronica.
Le scarpe di Loris Stival mettono dunque in luce un’altra contraddizione delle ricostruzioni di mamma Veronica? Sta di fatto che queste calzature suggeriscono anche che chi ha occultato il cadavere non avesse la forza di sollevare il corpicino del bambino trovandosi costretto, piuttosto, a trascinarlo per qualche metro.