E’ sempre triste pensare che la felicità e il futuro di un bimbo siano legati a delle scartoffie, a meccanismi burocratici che non lasciano spazio a diverse interpretazioni più soggettive e umane, così sentire di un bambino rifiutato da una scuola che potrebbe aiutarlo a stare meglio è abbastanza doloroso ed incomprensibile.
Bambino rifiutato da una scuola che poteva garantirgli la giusta assistenza
Gideon è un bambino affetto dalla sindorme di Prader-Willi che lo porta ad avere diverse difficoltà motorie, cognitive, di attenzione, verbali, oltre ad avere uno smodato desiderio costante di mangiare che deve essere attentamente controllato da chi lo segue. Eppure paradossalmente viene consigliato alla mamma di portarlo in una scuola normale dove potrà integrarsi.
Ora, il discorso dell’integrazione è assolutamente valido laddove vi possano essere margini di fattibilità, ma questo consiglio emerge solo per un fattore squisitamente burocratico ed economico è assolutamente discutibile.
Gideon ha una famiglia meravigliosa, due fratellini più grandi ed è felice e desideroso di andare a frequentare la sua scuola di infanzia. Questo però comporterà non pochi problemi.
A 3 anni e mezzo il piccolo ancora non si esprime e ha bisogno di una costante assistenza per molti aspetti tra cui l’andre in bagno, visto che pora ancora il pannolino. In una scuola, per così dire, normale, potrebbe non solo non avere nessun vantaggio educativo ma anche regredire e portare dei pericoli per se stesso e gli altri.
Eppure malgrado tutti questi problemi evidenti ai genitori di Gideon non resta che iscriverlo in una scuola normale perché gli è stato rifiutato un posto in una scuola adatta a lui.
La scuola scelta avrebbe avuto del personale addestrato appositamente, ci sono già altri casi di bambini con sindrome di Prader-Willi e un numero di bambini più basso e gestibile.
Seguire Gideon è importantissimo perché la sua patologia lo porta ad avere sempre fame e poter anche nascondere del cibo per mangiarlo, dunque deve essere costantemente sorvegliato e aiutato.
A volte è insofferente e tende e a togliersi il pannolino e dunque deve essere monitorato anche questo rischio, connesso anche al fatto che gli altri bambini potrebbero anche essere distratti da lui se non è immediatamente aiutato.
Se sente odori di cibo diventa nervoso e vuole a tutti i costi mangiare, soprattutto nelle fasi delle merende e della preparazione dei pasti deve essere seguito e aiutato a non lasciarsi andare.
Con la sua condizione, che colpisce un bambino su 25.000, Gideon ha diritto a 15 ore di sostegno settimanali ma soo se la mamma è disoccupata, ragione per cui, Rae ha anche deciso di dimettersi pur di dare a suo figlio questa opportunità e aver più tempo per egure lui e i fratelli di 8 e 5 anni, eppure la domanda è stata rifiutata più volte.
I genitori del bambino rifiutato si stanno rivolgendo ora ad un tribunale per riuscire ad ottenere un posto anche per Gideon ma i tempi potrebbero essere lunghi e potenzialmente dannosi per il bambino.
Gideon ha difficoltà anche a muoversi e spesso barcolla, deve essere aiutato e certamente andare in un asilo normale comporterebbe dei problemi pratici ma anche di inserimento notevoli, i bambini con cui avrebbe a che fare sono piccoli e non capirebbero un’eventuale strategia integrativa.
I piccoli con questa sindrome inoltre non avvertono facilmente il dolore e Gideon potrebbe farsi male o ferirsi ed essere notato solo dopo tempo. Dunque un quadro che necessità evidentemente di attenzioni speciali. Compreso anche il fatto che non si esprime bene e dunque non è facile capire a volte cosa vuole. La mamma non vuole che la sua condizione possa limitarlo o ghettizzarlo ma è realisticamente consapevole che ha bisogno di aiuto.
Secondo le dichiarazioni di chi si è occupato del caso di Gideon, lui ce la farà anche in una scuola normale, forse avrà qualche problema ma lo supererà e crescerà. Secondo la mamma invece questo metodo è assolutamente ingiusto, non può imparare fallendo, almeno non un bambino con la sua sindrome.
Facciamo tutti il tifo per Gideon e i suoi genitori e il giusto riconoscimento dei suo diritti!
Fonte: Metro