Per una mamma non vi è nulla di più naturale e dolce del baciare il proprio bambino, un gesto d’amore istintivo che tutte noi compiamo ogni giorno.
Non tutti sanno però che un semplice bacio, dato in particolari e specifiche condizioni, può diventare letale per un neonato.
Kirsty Carrington ha purtroppo vissuto sulla propria pelle questa ignoranza, rischiando di uccidere, seppur involontariamente, suo figlio di sole 8 settimane.
Herpes Simplex: un virus molto pericoloso per i neonati.
Quello di Kirsty è stato definito, in modo alquanto macabro, “il bacio della morte”, un gesto che, come detto in precedenza, è da sempre considerato il simbolo dell’amore ma che in presenza del virus herpes simplex, nello specifico di un “comune” herpes labiale, diventa molto pericoloso per i bambini al di sotto dei 3 mesi.
Non riuscendo a resistere all’irrefrenabile impulso di baciare suo figlio Ole-John, la giovane mamma 28enne ha posato le labbra sul bambino ignorando che di lì a poco avrebbe avuto prova degli effetti devastanti del virus herpes simplex sul piccolo corpicino.
<<Non avevo mai fatto niente per ferire i miei figli. Ho baciato il mio bambino perché lo amavo e mi sento devastata al pensiero che l’ho quasi ucciso>> ha dichiarato Kirsty al Sunday People.
Già mamma di due gemelle di sette anni, Lilly e Kendra, la donna aveva dato alla luce il piccolo Ole-John nel mese di gennaio; 8 settimane dopo ha rischiato di perderlo.
Il virus herpes simplex, responsabile dell’herpes labiale, può rappresentare per un adulto un fastidioso problema risolvibile con l’utilizzo di creme mirate, ciò che non tutti ancora sanno è che, come detto in precedenza, può risultare mortale se trasmesso ad un neonato.
Herpes Simplex infatti può diffondersi nel cervello e negli organi dei bambini che, se curato in tempo, può causare danni permanenti. Nei casi più estremi invece può portare alla morte.
Herpes Simplex: Kirsty e il suo fatale errore.
<<Ho dimenticato il mio herpes labiale e ho baciato Ole-John. E il mio errore è quasi costato la vita al mio bambino>> ha raccontato Kirsty.
Residente a Doncaster, città inglese situata nella contea del South Yorkshire, dopo essersi resa conto dello sbaglio, la donna ha contattato alcuni amici sui social network in cerca di rassicurazioni sulle possibili conseguenze sui neonati del virus herpes simplex. Successivamente, non riuscendo ad ottenere un appuntamento con il suo medico, decise di chiede informazioni al farmacista che le consigliò di tenere sotto controllo il piccolo.
La sera successiva la temperatura corporea di Ole-John iniziò a salire in modo alquanto preoccupante, fino a superare i 40°C verso la mezzanotte.
Fu allora che la donna e il marito 31enne Chris Nixon decisero di chiamare i soccorsi e di sollecitarli affinché venisse effettuato un ricovero ospedaliero.
Una volta giunti in ospedale, i medici, non sapendo ancora del possibile contagio da herpes simplex, iniziarono ad ipotizzare che il bambino avesse contratto la meningite, avvisando Kirsty che gli avrebbero fatto una puntura lombare per effettuare una diagnosi definitiva.
<<Siamo stati messi in quarantena e i medici entravano nella stanza vestiti con abiti impermeabili e guanti […] Ole-John ha continuato a combattere per la sua vita nelle 48 ore successive al ricovero ospedaliere – ha raccontato la mamma che ha involontariamente trasmesso il virus herpes simplex al proprio bambino di sole 8 settimane – Un nuovo medico ci ha detto che Ole-John non rispondeva ai trattamenti e ci ha chiesto se qualcuno in famiglia avesse avuto eventuali infezioni gravi o malattie di recente>>.
Quella domanda fece letteralmente sobbalzare Kirsty che si era ricordata del suo herpes labiale e della possibilità di aver trasmesso al bambino il virus herpes simplex.
Appurato ciò, i medici iniziarono da subito una cura adeguata dopo avergli diagnosticato una meningoencefalite: il virus herpes simplex aveva infettato i tessuti che ricoprono il cervello.
La reazione positiva del piccolo Ole-John non tardò ad arrivare: dopo sole 24 ore dall’inizio della somministrazione di farmaci antivirali la sua temperatura corporea iniziò a scendere e lui ritornò ad aprire gli occhi.
Herpes Simplex: l’appello delle mamme.
Kirsty e suo figlio poterono lasciare l’ospedale dopo 6 giorni ma il piccolo dovrà essere tenuto sotto controllo in quanto è ancora troppo presto affinché i medici possano riscontrare eventuali danni causati dal contagio del virus herpes simplex.
<<I medici dicono che possiamo solo aspettare e vedere quali sono le implicazioni a lungo termine. È troppo presto per sapere se ha subito qualche danno cerebrale o problema nello sviluppo – ha dichiarato la giovane madre – Sta dormendo molto ed è ancora agitato ma ora, quando ci vede, sorride. So che il suo udito e la vista non hanno subito danni. Io non mi rendevo conto di quanto potesse essere pericoloso il mio bacio>>.
Kirsty ha deciso di raccontare la sua storia per aumentare la consapevolezza sul virus herpes simplex e sulla sua effettiva pericolosità nei confronti dei neonati.
Un appello che si unisce a quello di un’altra mamma, Claire Henderson Brooke, lanciato alcuni mesi fa e da noi raccontato nell’articolo intitolato “Herpes Labiale Neonati: Pericoloso al di Sotto dei 3Mesi di Vita”.
Fonte: Mirror