“Sono allergica a mio figlio non ancora nato”.
Queste le parole che Dayle Byrom, giovane mamma 24enne del piccolo Jacob, usò nel settembre del 2012 per descrivere il proprio stato di salute durante la sua prima gravidanza, rivelatasi essere un vero e proprio incubo.
Una particolare allergia in gravidanza infatti ha caratterizzato quasi tutta la dolce attesa di Dayle che ha iniziato a mostrare i primi sintomi alla 20° settimana di gestazione.
Allergia in gravidanza: il racconto di una giovane mamma.
All’epoca dei fatti la signora Byrom era una giovanissima 20enne di Wakefield, città inglese situata nel West Yorkshire, alle prese con la sua prima gravidanza.
La sua agonia, come detto in precedenza, è iniziata verso la 20° settimana di gestazione quando hanno iniziato a manifestarsi i primi sintomi della sua particolare allergia in gravidanza, peggiorata poi verso la 30° settimana.
Ecco cosa raccontò al Daily Mail nel settembre di 4 anni fa:
<<Il dolore peggiorava giorno dopo giorno […] La mia pelle era in fiamme. Qualunque cosa toccassi era un’agonia. Non potevo sedermi o stare ferma. Tutto quello che potevo fare era grattarmi e piangere – sembrava che qualcuno mi stesse strappando via la pelle […] Mi sentivo come se il mio corpo mi stesse dicendo che non avrei dovuto essere madre>>.
Il prurito non era l’unico problema derivante dall’allergia in gravidanza di Dayle, il doversi grattare ripetutamente, fin quasi a solcare la sua stessa pelle, rischiava di provocarle dei seri e permanenti danni all’epidermide.
<<Anche se la mia gravidanza era in stato avanzato, ho implorato Tom – Tom Hayward, il fidanzato 25enne – affinché abortissi. So che non era giusto. Non mi sono mai pentita di essere rimasta incinta>>.
Ad aggravare la sua condizione il fatto che nessun medico riuscisse a comprendere la causa di quella particolare allergia in gravidanza:
<<Il mio medico mi ha detto che era il caso peggiore che avesse mai incontrato. Ho visto dieci medici diversi e nessuno mi ha potuto dire cosa ha causato l’eruzione. Mi sono stati prescritti tutti i tipi di creme antistaminiche ma non hanno fatto la minima differenza>>.
Allergia in gravidanza: eruzione polimorfa della gravidanza.
Il piccolo Jacob nacque il 6 maggio del 2012 e fu solo allora che un dermatologo dell’ospedale di Pontefract, città inglese della contea del West Yorkshire, azzardò una prima ipotesi sull’allergia in gravidanza di Dayle.
La diagnosi per la giovane madre fu Polymorphic eruption of pregnancy (PEP), ossia eruzione polimorfa della gravidanza.
Come riportato sul sito EADV (European Academy of Dermatology and Venereology), associazione non-profit il cui scopo è la ricerca, l’istruzione e la formazione nel campo della dermatologia e venereologia, l’allergia in gravidanza denominata PEP è:
<<una malattia relativamente comune della pelle che si manifesta nelle donne alla loro prima gravidanza (le primipare) e raramente ritorna in quelle successive. È caratterizzata da un prurito che inizia comunemente sull’addome, in particolare all’interno smagliature (strie). Nella maggior parte dei casi si sviluppa durante la gravidanza avanzata (terzo trimestre), ma può anche iniziare subito dopo la nascita del bambino>>.
Al prurito si susseguono le eruzioni cutanee come ponfi (simili all’orticaria), papule, ossia piccoli grumi in rilievo sulla pelle, e placche, cioè arrossamenti di grandi aree della pelle. Tali rash possono manifestarsi sull’addome, sotto il seno e sugli arti.
Le cause scatenanti di questa particolare forma di allergia in gravidanza, dapprima conosciuta con il nome pruritic urticarial papules and plaques of pregnancy (PUPPP), sono ancora sconosciute, al momento è possibile parlare di sole ipotesi.
Secondo quanto riportato dall’EADV, alcuni studi hanno rilevato che vi può essere un legame con l’aumento di peso durante la gestazione, altri ritengono che la causa di questa allergia in gravidanza sia da attribuire agli ormoni sessuali, in particolar modo quelli maschili (una sorta di rara intolleranza al testosterone).
È quindi possibile definire la PEP come un’allergia in gravidanza non ancora ben conosciuta, ecco perché è difficile effettuare una diagnosi immediata, una condizione che però sembra scomparire verso la fine della dolce attesa o subito dopo il parto.
Non vi sarebbe alcun rischio per il bambino ma, come detto in precedenza, la costante necessità di grattarsi da parte della futura mamma può provocare dei danni permanenti alla sua pelle. Ne sono un esempio le gambe di Dayle, oggi ricoperte di cicatrici (vedi foto qui sotto).
<<È stato un incubo, ma non cambierei nulla. Dopo la nascita ho giurato che non avrei mai più avuto figli, ma sto iniziando ad avere più fiducia e stiamo già pensando di avere un secondo figlio. Ho paura che i miei sintomi possano ritornare quando avrò più figli, ma non lascerò che mi lasci fuori. Nonostante la mia bizzarra allergia, avere Jacob è ancora la cosa migliore che abbia mai fatto>>.
Fonte: Daily Mail