Sul nostro blog si parla spesso dei maltrattamenti subiti dai bambini, violenze sia fisiche che verbali che alcuni di loro sono costretti a subire ogni giorno.
Di frequente parliamo anche di persone diversamente abili, della loro emarginazione e del disagio sociale che taluni individui subiscono a causa delle proprie condizioni fisiche debilitate dalla malattia.
Stando ad una recente ricerca commissionata dalla CBM Italia Onlus ed effettuata da AstraRicerche, questi ed altri argomenti rientrano nella classifica delle “Buone Cause”, i motivi per i quali gli italiani sono disposti a dare il proprio contributo, sia fisico che economico.
CBM Italia Onlus e le “Buone Cause”.
La CBM Italia Onlus è una ONG (Organizzazione Non Governativa), facente parte di CBM International (Christian Blind Mission), il cui obiettivo primario è offrire condizioni di vita migliori a persone con disabilità che vivono nei Paesi in via di sviluppo.
Nello specifico, la CBM Italia Onlus si occupa della:
- prevenzione e cura della cecità e di altre disabilità visive (cecità infantile, tracoma, ipovisione, etc.);
- cura delle disabilità fisiche come il piede torto o il labbro leporino;
- prevenzione e cura delle disabilità uditive;
- riabilitazione delle disabilità intellettive;
- sensibilizzazione alle disabilità.
Quest’ultimo punto avviene grazie all’advocacy, ossia un’attività svolta da un individuo o da un gruppo che ha come scopo ultimo quello promuovere alcune tematiche al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica.
La succitata ricerca, che potete leggere nella sua integrità scaricando il pdf allegato in calce a questo scritto, effettuata nel maggio del 2015 su un campione di 1574 italiani intervistati online, ha permesso di fare chiarezza sulle tematiche, quelle che prima abbiamo definito “Buone Cause”, che i nostri connazionali hanno più a cuore.
Al primo posto della ricerca commissionata dalla CBM Italia Onlus c’è la lotta al maltrattamento e alla violenza su bambini, donne, anziani, persone disabili e malati gravi o terminali. Al secondo posto troviamo la povertà, l’emarginazione in Italia e nei Paesi in via di sviluppo e al terzo la ricerca sulle malattie, sia rare che diffuse.
A seguire diverse tematiche quali la tutela e il sostegno ai lavoratori e ai disoccupati, la difesa e la conservazione dell’ambiente, gli interventi effettuati in situazioni di crisi e di emergenze (alluvioni, terremoti, etc.), la difesa degli animali, tutto ciò che concerne gli interventi nei Paesi in via di sviluppo, etc..
CBM Italia Onlus e l’impegno per sensibilizzare l’opinione pubblicala.
L’indagine commissionata dalla CBM Italia Onlus ha inoltre messo in evidenza le motivazioni che spingono gli italiani a preferire un’organizzazione piuttosto che un’altra.
Ad “influenzare” l’opinione pubblica sono i sentimenti e l’immagine che l’organizzazione benefica dà di se stessa; il pubblico infatti tende a preferire coloro che evidenziano un forte desiderio nel rendere migliore la nostra società e le condizioni di vita dei meno fortunati.
L’advocacy realizzata dalla CBM Italia Onlus è un importante veicolo di comunicazione in grado dare voce ai pensieri di coloro che vogliono dare il proprio contributo, un’attività che viene resa possibile grazie anche alla presenza di un ufficio a Bruxelles e di una rappresentanza di CBM a New York.
Nel leggere il Libro Advocacy della CBM Italia Onlus appare inoltre evidente che la comunicazione può essere considerata ancor più fondamentale di un contributo monetario, è un concreto invito ad attivarsi anche in modi diversi, magari cambiando atteggiamento verso tutti coloro che la società considera “diverso”, praticando la tolleranza, impegnandosi personalmente (vedi i cosiddetti “angeli del fango”, giovani e non che hanno offerto il proprio contributo fisico in seguito alle alluvioni), promuovendo petizioni e chiedendo nuove leggi a tutela dei meno fortunati.
Perchè solo restando uniti è possibile effettuare un vero e proprio cambiamento!
Clicca qui per scaricare gratuitamente la sintesi della ricerca sull’advocacy