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Giochi in spiaggia: bambini e acquaticità

di Dott.ssa Annamaria Del Vecchio

13 Luglio 2011

Mamme e papà godetevi anche voi l’estate, cercate di non limitare i vostri bambini e non trasmettetegli paure e ansie a volte troppo esagerate. E’ estate, è il momento di divertirsi, grandi e piccoli, di farlo in piena sicurezza, grazie all’occhio vigile dell’adulto, ma anche con ragionevolezza: non limitate il vostro esploratore … non inibitelo neanche dinnanzi all’immensità del mare. Le paure dei genitori quando il proprio figlio si accosta all’acqua sono tante … forse anche troppe.

Lasciate che il bambino giochi con l’elemento acqua nella maniera più naturale possibile, siate sempre vigili e attenti, ma non intervenite però ad ogni spruzzo di acqua sul viso.
Si chiama acquaticità ed è il gioco che al bambino in estate piace fare di più di tutti!

Il termine acquaticità è un termine molto usato in ambito sportivo, sia nell’attività del nuoto sia in quelle subacquee ed indica il livello di confidenza
che una persona prova quando si immerge nell’acqua.
Il bambino a contatto con l’acqua si rilassa, si tranquillizza, oltre che divertirsi e così facendo, pian piano, partendo dal primo bagnetto domestico, il
suo grado di acquaticità inizia a prendere piede … a volte la confidenza con l’acqua cresce tra le tante paure di mamma e papà.

Ci saremmo soffermate sicuramente ad ammirare il nostro bambino mentre gioca e si diverte nella vasca da bagno o mentre si destreggia in avvincenti tuffi a
mare e vederlo muoversi liberamente e serenamente riempie il cuore di gioia ma anche di palpitazioni.

Non ti allontanare, esci dall’altra, chiudi la bocca, chiudi gli occhi, non bere” …queste le frasi più gettonate dalle mamme in tutte le spiagge.
Sembrano mamme timorose perfino dell’aria che respirano i propri bambini. Una giusta e corretta vigilanza ei propri figli è doverosa, ma non facciamo in
modo che le paure dei grandi limitino e ristringano il campo delle esperienze dei piccoli.
Il timore che il bambino possa bere, che gli possa entrare la schiuma negli occhi, che il bagnetto duri troppo o troppo poco sono in genere le paure di tutte le mamme, ma se analizzate bene forse si comprenderebbe che a volte sono anche un po’ eccessive.

È vero che molti bambini non hanno la giusta confidenza con l’acqua essendo una pratica prettamente estiva, ma come fa un bambino a conoscerla se noi non glielo permettiamo, se i timori dei genitori, a volte troppo stringenti, non fanno acquisire il giusto grado di confidenza con l’acqua? Le paure di mamma e papà non devono limitare le attività e i movimenti del bambino, ma come si fa allora per evitare che ciò accada?

La prima regola è alimentare semplicemente il desiderio innato del bambino di muoversi nell’acqua. Il bambino d’istinto ama l’acqua, essa è l’elemento in cui il piccolo cresce nell’utero materno e i primi bagnetti sono – se condotti con serenità – graditi al piccino e rilassanti perchè riportano la memoria del bebè alla vita in utero. Tale stimolazione del rapporto di confidenza con l’acqua va compiuta prima che vada scemando nel piccino la propensione all’elemento acqua. E’ auspicabile, quindi, evitare atteggiamenti limitatori durante i bagnetti a casa.

Se il genitore riconosce di avere troppa paura può provare a superare le proprie fobie insieme al bimbo attraverso dei corsi di acquaticità infantile ( dai 3 ai 36 mesi), nei quali con il piccolo in piscina vi è anche la mamma ( o il papà ovviamente). Questi sono dei corsi che potrebbero servire ai genitori per affrontare una bella estate tranquilla sapendo che il bambino non ha dimenticato cosa significa stare in acqua ed inoltre fa sempre bene alla salute un po’ di attività fisica .

Quindi coltivare la dote innata dell’acquaticità nei bambini non è molto difficile considerando che è stato immerso nell’acqua per 9 mesi, non facciamo dimenticare al piccolo che galleggiare e muoversi liberamente provoca una sensazione stupenda! Cerchiamo allora di non trasmettere al bambino le nostre ansie e paure circa l’acqua negli occhi, l’acqua troppo calda fredda…

Teniamo presente che il movimento in acqua produce delle capacità muscolari che agiscono e influenzano il sistema scheletrico e il cuore, iniziando a pompare maggiormente in maniera ritmica e rilassata, ne trae giovamento.
Inoltre muoversi nell’acqua gli farà venire anche una gran fame!

Quindi appena arriveremo in spiaggia cerchiamo di far emergere la dote acquatica che giace in noi e scendiamo in pista.. ops.. in acqua con il nostro pesciolino … lui ne sarà felicissimo.
Facciamogli vedere che il genitore non ha paura dell’acqua, ridiamo e scherziamo con lui.

L’acqua ha la capacità di rafforzare il legame genitore – bambino attraverso, appunto, la pratica del gioco e non è necessario che il bambino nuoti nell’acqua, ma che si diverta e giochi con i suoi genitori e gli altri bambini.

Buon divertimento e buon bagno!



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