Bambini e videogiochi, quando le mamme si trovano costrette a fare i conti con questo connubio, che oramai è realisticamente sociale, troppo spesso cadono in numerosi pregiudizi.
Non tutti i videogiochi sono of limits per i bambini! Anzi lo strumento del gioco può rappresentare un vettore verso la scoperta dinamica e partecipata alla tecnologia, nonché all’uso costruttivo della lingua inglese.
Vita da Mamma ha voluto confrontarsi con un professionista del videogioco, un famoso Yutuber italiano: GiosephTheGamer.
A lui abbiamo posto alcune domande utili per capire come, quando e in che modo le mamme possono fidarsi del mondo dei videogiochi favorendo un approccio costruttivo dei bimbi a questa realtà contemporanea.
Chi è GiosephTheGamer?
Ho iniziato a giocare ai videogames da piccino, all’età di circa 4 anni mi fu regalato un Super Nintendo e qualche anno dopo una PlayStation: la vera rivoluzione fu poter portare con me i miei videogiochi grazie al Game Boy Color, console portatile che tutt’oggi custodisco gelosamente.
Qual è stato il tuo primissimo videogioco?
Ho tanti ricordi di ore ed ore passate a giocare a Super Mario, Pokémon, Crash Bandicoot, Spyro e tanti altri: stabilire il primissimo videogioco per me è molto difficile! Mi piace considerare come primissimi i quattro appena citati, soprattutto per un grande valore affettivo.
Secondo te qual è il gioco più adatto ad un bambino piccolo?
I bambini di fascia di età 3-7 anni potrebbero approcciarsi a diversi videogiochi: oggi come 20 anni fa i migliori potrebbero essere proprio i titoli della serie Super Mario e Pokémon, giocabili dai più piccini ma che possono appassionare e divertire anche i genitori.
Quali precauzioni deve prendere un genitore che consenta al figlio di affacciarsi al mondo dei videogiochi e della rete?
Non è mai stato facile come oggi informarsi e prendere delle precauzioni sui videogames: ogni videogioco riporta sulla confezione il logo PEGI e ulteriori simboli che indicano la fascia di età consigliata per approcciarsi a quel determinato titolo.
Il concetto è simile al bollino verde/giallo/rosso che compare in un angolo della TV per indicarci che un film può essere visto da bambini, bambini accompagnati o da soli adulti.
C’è da considerare inoltre che basterebbe digitare il titolo del videogioco su motori di ricerca come google per trovare immagini e video che illustrano il gioco e potersi fare un’idea più o meno concreta del suo contenuto.
Per internet il discorso è più complesso: tutto è alla portata di tutti e spesso non ci sono particolari indicazioni per comprendere se un contenuto è adatto a un pubblico di bambini. Per questo motivo, soprattutto i più piccoli dovrebbero essere sempre accompagnati dai genitori mentre navigano in internet.
Mi rendo conto che seguire i bambini sulla rete non è semplice ma per i genitori conoscere l’utilizzo di smartphone, tablet e computer portatili diventa fondamentale se non necessario per seguire a pieno i propri figli nel mondo della tecnologia.
Cosa ne pensi dei bambini piccoli che aprono canali youtube?
YouTube è una piattaforma online che permette a tutti di esprimersi tramite la realizzazione di contenuti video: gli youtuber trasmettono le proprie passioni e idee liberamente. L’accesso al sito è permesso a tutti, senza distinzione d’età (se non in casi specifici).
I più piccoli seguono youtuber che trattano diversi generi (videogames, video divertenti, scherzi) e talvolta, con l’intento di imitare i loro “idoli”, aprono un canale youtube proponendo il medesimo format video: purtroppo, anche mettendoci impegno e dedizione, un bambino a fatica riesce a gestire il canale youtube.
Il pubblico di internet, facile alla critica ma soprattutto alla polemica, spesso attacca verbalmente i bambini che vogliono semplicemente mettersi in gioco realizzando dei video e se da una parte gli utenti sbagliano ad accanirsi contro quest’ultimi, dall’altra è pur vero che un bambino, piccino o grande che sia, tende a sopravvalutare il proprio lavoro poiché lo prende a cuore, dedicandosi ad esso in maniera spontanea.
La spontaneità è un aspetto fondamentale di uno YouTuber ma l’organizzazione è altrettanto importante: l’unione di queste due caratteristiche rappresenta probabilmente il motivo per cui molti canali YouTube hanno raggiunto un pubblico vasto, raggiungendo milioni di persone.
Il mio consiglio è quello di non impedire l’apertura di un canale youtube a un bambinopoiché spesso viene utilizzato semplicemente per interagire con gli youtuber seguiti; l’importante è che i genitori possano seguire l’operato dei propri figli su YouTube così come sui social e in generale internet.
Avere avuto accesso al mondo dei videogiochi e alla rete influenza le tue scelte di studio e professionali?
Nel corso del tempo mi è capitato spesso di riflettere sull’argomento e posso dire con convinzione che i videogiochi, ma soprattutto la rete, hanno avuto grandi influenze sullo studio.
Probabilmente l’idea comune è che entrambi non possano far altro che allontanare i bambini dai libri ma non sono d’accordo: se utilizzati in maniera consapevole, videogiochi e web possono diventare uno strumento importante di crescita e studio.
Da bambino mi è capitato molteplici volte di giocare videogiochi completamente in lingua inglese e questo mi ha permesso di approcciarmi fin da piccino con una lingua straniera.
Anche se i testi scolastici/universitari sono un punto di riferimento per gli studenti, il web è forse oggi uno strumento fondamentale per studiare: approfondire qualunque argomento è a portata di click.
Gli adulti delle “passate generazioni” debbono imparare a considerare i lavori del futuro, come si fa a sdoganare il ruolo dello youtuber da quello del “ragazzino che perde tempo su internet”?
Affinché si accetti il ruolo dello youtuber, soprattutto in Italia, è necessario far cadere ogni pregiudizio. Chi non lo accetta non fa altro che tentare di autoconvincersi che gli unici lavori “veri e rispettabili” siano quelli degli ultimi 30 anni.
Lavoro molte ore al giorno, anche di sabato e domenica, accompagnato dalla mia tastiera e videocamera: si tratta di un lavoro facilmente paragonabile a quello di un fotografo o a qualsiasi altro che si svolge in ufficio. Amo il mio lavoro, ci metto impegno e soprattutto passione: probabilmente almeno una di queste tre caratteristiche è completamente assente nel lavoro di chi giudica male o ha pregiudizi.
L’evoluzione tecnologica procede ed è inarrestabile: restare al passo coi tempi è importante per imparare a conoscere i propri figli che inevitabilmente cresceranno utilizzando smartphone, computer e qualunque nuovo dispositivo tecnologico appena messo in commercio.
E’ stato un grande piacere prendere parte a quest’intervista, non potevo farmi sfuggire l’occasione di potermi rivolgere a un pubblico di genitori che magari ogni giorno si chiede cosa sia youtube! Un saluto a tutti i lettori di vitadamamma.com!
Se vuoi seguire GiosephTheGamer su YouTube clicca QUI per accedere al suo canale.