Drammatiche, angoscianti e sconcertanti, credo che non vi siano altri aggettivi per definire le immagini riprese dalle telecamere degli inquirenti nel corso delle indagini effettuate in un asilo nido di Pisa, in Toscana.
Come non credo esistano altri aggettivi per descrivere le violenze, sia fisiche che psicologiche, subite da alcuni piccoli alunni – si parla di 9 bimbi picchiati all’asilo di età compresa tra 1 e 3 anni – che frequentavano quella scuola.
I fatti di cronaca riportati in questi giorni dalle testate giornalistiche descrivono una maestra violenta ma soprattutto consapevole del suo comportamento non idoneo al ruolo che lei stessa ricopriva, un’insegnate che aveva fatto della volgarità una vera e propria regola in un contesto dove a prevalere sarebbero dovuti essere l’educazione, il rispetto e il buon senso.
Bimbi picchiati all’asilo: arrestata una maestra e sospese altre due collaboratrici.
Le indagini, dirette dal procuratore Alessandro Crini e dal sostituto Aldo Mantovani sono iniziate lo scorso novembre in seguito ad alcune segnalazioni – il quotidiano “Il Tirreno”, appartenente al Gruppo Editoriale L’Espresso S.p.A., parla anche di persone esterne all’istituto, di un ausiliario – che hanno spinto gli inquirenti ad installare microcamere e microspie nelle aule per verificare se vi fossero bimbi picchiati all’asilo.
“Drammatiche sequenze” gli investigatori hanno descritto così le immagini e le intercettazioni raccolte in questi ultimi mesi.
Schiaffi, sia al volto che alla testa, sculacciate e non solo, i bambini picchiati all’asilo venivano forzati a mangiare, minacciati e costretti a subire ripetute offese, alcune delle quali irripetibili:
<<Rinco***, rompe il ****, duro come il muro, oggi gli faccio del male, ti metto fuori al freddo, sciocco stai zitto, boia, vai a piangere in bagno>>.
Una volta presa visione delle scioccanti immagini, alcune visibili nel filmato collocato in calce a questo scritto, un video diffuso dai Carabinieri di Pisa, e dopo aver raccolto alcune testimonianze, i carabinieri del nucleo investigativo di Pisa, nella mattinata di giovedì 4 febbraio, hanno provveduto all’arresto della maestra 58enne.
La donna è ora stata sottoposta agli arresti domiciliari con l’accusa di maltrattamenti nei confronti di 9 bambini, di età compresa tra 1 e 3 anni, alunni dell’asilo di Pisa.
L’indagine sui bimbi picchiati all’asilo situato nel capoluogo toscano ha portato inoltre alla sospensione, disposta dal Comune, di altre due insegnanti, collaboratrici della maestra accusata di maltrattamenti che, pur lavorando al fianco di quest’ultima, non avevano mai denunciato o quanto meno lamentato comportamenti poco consoni nella loro classe.
Bimbi picchiati all’asilo: la maestra era consapevole del suo comportamento.
Stando a quanto riportato dalle testate giornalistiche accreditate, alla lettura degli atti d’inchiesta emerge che la maestra dell’asilo nido arrestata era pienamente consapevole del suo comportamento.
Nello stilare l’ordine di arresto, emesso in seguito alle indagini sui bimbi picchiati all’asilo, il gip scrive:
<<Aveva ammesso, davanti a tutti, la discutibilità dei propri metodi affermando “mi rendo conto che il mio atteggiamento non è consono… se ci fosse stata una telecamera mi avrebbero arrestato”, e si era inoltre rivolta a un bambino con la frase “non posso farlo ma ti picchierei forte”>> (citazione riportata dal quotidiano “IL Tirreno”).
Un’ammissione di una freddezza tale da indurre chi legge a chiedersi perché abbia scelto quel lavoro, ma soprattutto perché scagliarsi in quel modo così brutale contro dei bambini.
<<La pericolosità dell’indagata è resa evidente, in particolare, dalla pervicacia con cui infierisce nei confronti delle persone offese mediante le suindicate condotte vessatorie, le quali sono chiaro indice di una personalità sprezzante delle più elementari regole di comportamento>> (citazione riportata dal quotidiano “IL Tirreno”).
Quella qui sopra riportato è una parte del quadro descrittivo della maestra arrestata fornito dal gip, una relazione che mette in risalto la sofferenza che hanno dovuto ripetutamente subire i bimbi picchiati all’asilo, facendo ben comprendere i danni psicologici causati ai piccoli alunni.
Anche per questo il Comune di Pisa, che si costituirà parte civile nel corso del processo contro la maestra arrestata, dopo aver sospeso le due collaboratrici e dopo aver inserito 3 nuove insegnanti nell’asilo nido, si è prefisso l’obiettivo di istituire un “servizio di supporto psicologico garantito a tutti i genitori, insegnanti e bambini”, con il solo scopo di restituire alla comunità scolastica la serenità perduta.
Fonte: Il Tirreno