Ogni forma di maltrattamento su un bambino, qualunque sia la violenza e qualunque sia il bambino, rappresenta un’immorale violazione dei diritti dei fanciulli ed insieme tradisce il senso vero e profondo della parola “Mamma”.
La rete ci pone spesso dinnanzi a verità inaccettabili, difficili persino da guardare. Tuttavia la diffusione di certe immagini, per quanto aberranti, serve a rimarcare l’importanza della tutela dei diritti del minore nonché il rispetto della maternità intesa come dono.
Nel maggio del 2015 in rete sono comparse delle foto inaccettabili: un madre ha postato su un social network delle foto del figlio piccolo tenuto al guinzaglio e sfamato in una ciotola, praticamente trattato come se fosse un cane.
Vita da Mamma ha ritenuto opportuno tagliare e oscurare tutte le fotografie. Cliccando sulla fonte le trovate nella versione originale, se ne consiglia la visione lontano dai bambini.
Per quanto inimmaginabile, è accaduto veramente:
figlio piccolo tenuto al guinzaglio e nutrito con una ciotola, fotografato mentre tentava di mangiare il suo cibo stando a carponi per terra, proprio come un cagnolino.
Diciamo subito che, grazie alla possibilità di localizzare gli autori dei messaggi social, l’autrice di questo scempio, ovvero la madre del bambino, fu prontamente tratta in arresto dalle autorità. I fatti delittuosi, violenti ed ignobili si verificavano nelle Filippine. Quello che si sa, rispetto all’esito giudiziario della vicenda, è che la mamma fu sottoposta ad una valutazione psichiatrica mentre il bambino, dedotto in salvo, venne affidato ai servizi sociali.
La salvezza del bambino, paradossalmente, va attribuita proprio a queste strazianti immagini: la mamma postò le foto choc in rete e l’indignazione virale che conseguì alla loro circolazione sul web ha portato alla fine di quest’atroce violenza.
Mamma pubblica le foto del figlio piccolo tenuto al guinzaglio, ma grazie all’indignazione del popolo dei social viene intercetta e fermata.
Quello che colpisce è l’atteggiamento a cui il bambino viene costretto: c’è anche una ciotola di cibo per terra oltre ad un laccio che serra il collo del bambino imponendogli una costrizione che appare subito fisica ed emotiva insieme.
All’atto dell’arresto la madre avrebbe sostenuto dinnanzi alle autorità che le immagini erano state scattate e condivise solamente “per scherzo”.
Ebbene i bambini hanno diritto a giochi che li rispettino come persona umane, che li aiutino a crescere e a confidare nel supporto e nell’ausilio degli adulti, che li divertano e che li sostengano.
Casi estremi come questo, sebbene restino fortunatamente isolati, debbono farci riflettere su una verità della rete: i social riescono a spingere lo spirito di protagonismo delle persone anche oltre i limiti del lecito e del consentito. I bambini debbono essere sempre rispettati non possono mai e in nessun modo divenire l’oggetto del nostro diletto e men che meno subire le aberrazioni degli adulti.
Dinanzi ad ogni immagine che non rispetti i bambini, la loro integrità e la loro dignità, la rete ha il dovere di ribellarsi. Il figlio piccolo tenuto al guinzaglio è l’esempio estremo di un mondo che troppo spesso non riconosce nel bambino la sua sola speranza di futuro e libertà. Proteggiamo i bambini, sempre e comunque!
Fonte con immagini non oscurate e fonte con FOTO e VIDEO