Quando i bambini scrivono a Babbo Natale in genere hanno in mente di ottenere i più svariati doni, giocattoli, libri, vestiti, in alcuni casi persino soldini, mentre è assai raro che la letterina a Babbo Natale di una bambina contenga un bisogno intimo e doloroso come quello che l’associazione Mothers Against Drugs ha raccolto in una lettera di Natale del 2015.
A chi sta per dire che il 2015 è passato da un pezzo, vorrei rispondere che la letterina di Natale di una bambina che vive un disagio come quello che stiamo per raccontarvi non ha data di scadenza, qui si tratta di rispondere al grido di aiuto di tutte le figlie di papà violenti del mondo.
La letterina a Babbo Natale di una bambina che assiste alla violenza domestica del padre contro la madre.
“Vorrei che papà smettesse di picchiare la mamma”, questo il desiderio confessione contenuto in una delle lettere ricevuta da “Be An Elf”, ovvero una campagna benefica volta a raccogliere donazioni per le famiglie disagiate.
Mothers Against Drugs attraverso la campagna”Be An Elf” svela il volto più triste del Natale: ci sono bambini poveri e svantaggiati, figli di famiglie distrutte dalle mancanze economiche e dall’assenza di cultura, ci sono bimbi consumati anche dalla deprivazione affettiva e spesso vittime di violenza che un Natale non possono proprio averlo. Per loro quella data sul calendario è sfavillante solo nelle case degli altri.
La letterina a Babbo Natale di una bambina sfortunata: No alla violenza domestica, Sì a un natale libero dal dolore per le mamme e i figli violati.
Mothers Against Drugs fa appello allo spirito natalizio di tutti noi: “Facciamo il pari tra quelli che hanno più del necessario e quelli che non hanno la stessa fortuna per Natale”. Da anni questa associazione si spende per raccogliere le lettere dei bimbi bisognosi.
La dodicenne che scrive la letterina a Babbo Natale, associa al desiderio della libertà della mamma due desideri più semplici e banali: uno zaino e dei libri. Questa sintesi tra normalità e dolore profondo devono farci riflettere: nelle case dove ha sede l’abuso, malgrado il dolore atroce, vivono bambini che hanno pensieri e desideri del tutto normali. I figli dei padri violenti, i figli del disagio e della povertà hanno il diritto a vivere l’infanzia!
Tra le lettere raccolte nel 2015, colpiscono anche i desideri di un altra ragazzina, Sofia che vorrebbe solo riavere indietro sua sorella morta.
Un altro bambino, invece, vorrebbe un lavoro per papà, oltre a cibo per Natale e un normalissimo diario scolastico di Star Wars.
L’auspicio è che queste letterine accompagnino il Natale di chi è fortunato, non semplicemente come un pensiero triste e da nascondere, ma come un richiamo alla solidarietà che serva a liberare il cuore: per una famiglia che dona, aprendo agli altri la sua stessa fortuna, c’è una famiglia che sorride, anche se solo per un momento o per un giorno.
Articolo aggiornato 1.12.2020