E’ sicuramente stato il frutto della disperazione più cieca quello che è successo ad una mamma davanti agli agenti di polizia che le intimavano di lasciare l’appartamento dove viveva con il figlio di 5 anni. Una mamma disperata che ha reagito con un gesto assolutamente inconsulto.
Mamma disperata ferisce il figlio per fermare i carabinieri
La mamma disperata di 36 anni di origine romena aveva occupato abusivamente un appartamento in una casa popolare di zona Giambellino a Milano meno di una settimana fa. E’ una zona difficile dove l’emergenza abitativa è molto alta. Quando sono arrivati gli agenti di polizia per intimarle di lasciare l’appartamento, la donna deve essersi sentita persa ed ha iniziato a minacciare di fare del male al figlio.
Dalle minacce è poi passata ai fatti e ha preso una lampadina rotta e ha tagliato la guancia del bimbo. Un piccolo taglio che però ha dimostrato la misura della sua disperazione e probabilmente del suo stato d’animo in forte squilibrio almeno temporaneo.
Non osiamo pensare al bambino in quale stato di shock deve essersi trovato di fronte alla mamma disperata e al gesto fatto.
La reazione immediata delle forze dell’ordine davanti alla mamma disperata
La reazione dei carabinieri non si sono fatte attendere e si sono subito attivati per fermare la donna e mettere in sicurezza il bambino.
La mamma disperata si è allora avventata anche su di loro picchiandoli. E’ stata poi condotta in stato di fermo per resistenza a pubblico ufficiale presso il carcere di San Vittore a Milano, dove il giudice ha convalidato l’arresto, ed è in attesa di processo.
Il bambino è stato ora affidato al padre in attesa di un riscontro da parte del Tribunale dei Minori, allertato dalle forze dell’ordine, che deciderà in merito alla tutela del bambino.
La donna, che lavorava saltuariamente come badante e come colf, era già nota alle forze dell’ordine per precedenti per furto e ricettazione.
Le ragioni del gesto di una mamma disperata
Il legale della mamma disperata sostiene che le ragioni del gesto sono appunto da ricercare nelle condizioni disagiate in cui viveva la famiglia e non da una reale volontà di fare del male al figlio. “La ferita – dichiara sempre l’avvocato Antonio Piro – era superficiale tanto da non esserci un referto medico e tanto poco grave che il padre ha potuto medicarla da sé.”
Sta di fatto che pensare ad una reazione di tale entità e veemenza da parte di una mamma, benché disperata, suscita comunque una stretta al cuore ed un briciolo di incomprensione che è difficile da gestire e per cui trovare giustificazioni adeguate.
Ci auguriamo che il piccolo possa elaborare l’accaduto con l’aiuto di validi professionisti e possa conoscere una serenità che gli spetta di diritto.
Fonte: Repubblica