Seduta abbronzante: cos’è ed ogni quanto è possibile sottoporsi?
Si intende per seduta abbronzante, il tempo necessario alla pigmentazione della pelle, evitando di andare “oltre”, incorrendo nel rischio scottatura. Questo lasso di tempo è strettamente dipendente dal tipo di apparecchiatura usata e dal tipo di pelle del soggetto. La valutazione del giusto tempo è ad personam e solo personale competente, professionista ed abilitato, può individuarlo.
Non devono assolutamente esporsi né a lampade solari né ai raggi solari diretti: bambini e ragazzi con meno di 18 anni, chi è sottoposto a terapie foto-sensibilizzanti, chi ha in famiglia soggetti con gravi disfunzioni alla pelle (non è ancora stato stabilito che il melanoma sia ereditario…ma nemmeno il contrario).
Tra una seduta e l’altra occorre che intercorrano almeno 48 ore. Lo Standard Europeo consiglia “….di non superare il numero di sedute annue raccomandato dal costruttore dell’apparecchiatura abbronzante…“.
Chi si espone a lampade può rischiare il melanoma, ovvero il cancro alla pelle?
Gli studi recenti constatano che “l’esposizione eccessiva ai raggi UV sia naturali (sole) che artificiali (lampada) possono aumentare il rischio di melanomi tanto più se l’esposizione senza protezione avviene durante l’infanzia”. L’uso corretto delle esposizioni artificiali, supervisionato dall’operatore estetico, fornisce il target di raggiungimento di una buona abbronzatura e la ricezione di vitamina D.
Benefici dell’abbronzatura artificiale
Le “lampade” danno la possibilità di abbronzarsi in modo controllato, usufruendo di tecnologie moderne, andando a stimolare la formazione di vitamina D. Mentre l’abbronzatura al sole risente di variabili incontrollabili che influenzano l’intensità dei raggi UV (posizione geografica, orario della giornata, calendario dell’anno ecc…), l’abbronzatura artificiale può disporre di un programma personalizzato specifico per il tipo di pelle, prevenendo l’eccessiva esposizione e di conseguenza le scottature.
Il sole e le lampade
“Il sole bacia i belli e senza sole non ci sarebbe vita“…ma esagerare con l’esposizione è davvero dannoso. Il sole emette i raggi ultravioletti UVC UVB e UVA. Gli UVC, benché filtrati dallo strato più alto della nostra atmosfera (ozono), sono i più dannosi per la salute dell’uomo. Alcuni raggi UVB, in grado di creare ustioni e danni agli occhi, colpiscono la terra, come gli UVA. L’intensità dei raggi è proporzionale all’ora del giorno, alla posizione geografica, alla stagione; nelle ore centrali della giornata i raggi cadono a terra più perpendicolarmente rispetto ad altri orari, il sole risulterà più “forte”.
Le lampade abbronzanti riproducono la luce dei raggi solari, emettendo raggi UVA e UVB, controllandone l’emissione e l’intensità, permettendo un’abbronzatura controllata. Le lampade sono oggetto di verifiche, controlli, innovazioni e messe a punto per un’ottimizzazione dei risultati.
L’abbronzatura
A causare la colorazione della pelle è un pigmento, la melanina, che determina anche il nostro fototipo, seguendo caratteri ereditari.
Durante l’esposizione ai raggi UV i melatociti, cellule profonde della pelle, aumentano la produzione di melanina, l’effetto è la pigmentazione della pelle: ci si abbronza. Per proteggersi dai raggi, la pelle attua un normale processo di “ispessimento” dello strato più esterno, l’epidermide; meccanismo indispensabile per prevenire scottature.
La reazione agli UV è personale, dovuta alla quantità di melanina presente, dal fototipo e dal carattere ereditario. In linea di massima un fototipo con carnagione scura, produce molta melanina e molto rapidamente, difficilmente si scotterà; al contrario chi ha una carnagione chiara, ha poca melanina e nonostante l’esposizione solare ne produce poca, si abbronza poco ed è più esposto alle scottature.
Quando avviene la scottatura, scatta un processo di riparazione naturale della pelle, ma quando la scottatura diviene un abitudine per abbronzarsi, questo meccanismo fatica a carburare con la possibilità di conseguenti danni permanenti alla pelle.
La vitamina del sole: la vitamina D
La vitamina D è fondamentale per il nostro fisico e benessere. Le popolazioni che vivono nel nord Europa, hanno carenza di vitamina D poiché durante i mesi freddi, il sole ha un’intensità minima.
- sulle cellule previene cancro al seno, al colon e alla prostata
- sulle ossa previene l’osteoporosi, l’osteo malacia e la frattura dell’anca
- sul sistema circolatorio favorisce la giusta pressione sanguinea, previene l’ipertensione e le malattie cardiache
- sulla mente favorendo un apporto benefico al SAD (Disturbo Affettivo Stagionale), alla sindrome premestruale, alla depressione e in generale favorisce il buon umore
- sulle malattie autoimmuni come la sclerosi multipla, il diabete di tipo 1, l’artrite reumatoide
- sulle malattie della pelle con tanti benefici per malattie come la psoriasi
La vitamina D viene assunta per il 90% dal nostro corpo tramite la pelle, ovvero grazie all’azione dei raggi UV. Il residuo 10% viene normalmente assunto attraverso il cibo. La vita lavorativa conduce spesso la gente ad assumere poca vitamina D attraverso la luce, questo perché lavoriamo in posti spesso “chiusi” e dunque il nostro fisico ne risente, e creare condizioni per una “scorta” invernale è un’idea poco realizzabile. Per ovviare al problema, il consiglio degli esperti è quello di sottoporsi, almeno 2 volte la settimana, alla luce solare. L’uso controllato e programmato di esposizione solare con lampade è un elemento coadiuvante per la terapia di assunzione di vitamina D.
La scottatura e l’abbronzatura
La pelle si può scottare: si arrossa, si spella, nei casi estremi si arriva perfino all’ustione. In casi di scottatura, va sospeso qualsiasi tipo di esposizione solare.
Fototipo ad alto rischio scottature: il consiglio è di esporre la pelle al sole e lampade con molta attenzione; l’abbronzatura tenderà ad essere “leggera”.
Fototipo a medio rischio scottature: l’abbronzatura sarà di tipo “moderato”, le scottature rare, la pigmentazione abbastanza rapida e profonda
Fototipo a basso rischio scottature: abbronzatura rapida e profonda. Questo tipo di pelle gode di una “protezione naturale” grazie al veloce lavoro della melanina. Le scottature sono un evento rarissimo.