Da quando i miei figli hanno iniziato a frequentare la scuola (asilo prima ed elementari poi), mi sono “imbattuta” in diverse tipologie di mamme. C’è la mamma ansiosa, sempre in apprensione per i suoi bambini; c’è la mamma prezzemolino che conosce tutto di tutti; c’è quella stacanovista, non la vedi mai perché è sempre di corsa e super indaffarata; c’è la mamma che ama le comodità, quella capace di parcheggiare accanto al portone di ingresso della scuola pur di non camminare qualche metro, pardon centimetro, in più.
E poi c’è lei, “tu sai chi”, la mamma che nessuno nomina per paura che possa materializzarsi all’improvviso e pronunciare quella fatidica e tanto temuta domanda:
“Sto raccogliendo i soldi per il regalo alle maestre. Tu partecipi?”
Regalo alle maestre: Sì o NO?
Il regalo alle maestre è un argomento in grado di dividere le mamme per correnti di pensiero che possono scatenare delle vere e proprie guerre:
- quelle che acconsentono a prescindere perché “il regalo alle va maestre va fatto!“;
- le dubbiose che si limitano a seguire ciò che sceglie la maggioranza;
- le contrarie per scelta perché “stanno semplicemente facendo il loro lavoro“.
Ironia a parte, almeno per quanto concerne la mia personalissima esperienza, il regalo alle maestre per ricorrenze quali Natale, Pasqua o per la fine dell’anno scolastico, rappresenta per molte mamme un interrogativo dalla difficile soluzione.
Tante sono le variabili da prendere in considerazione, diversi gli aspetti da valutare che possono cambiare a seconda del gruppo di classe o anche in base alle “pretese” delle maestre.
Regalo di classe: la mia esperienza di mamma
Per quanto mi riguarda, vivendo in un paese del sud Italia, il regalo alle maestre rappresenta una tradizione talmente radicata che guai a proporre di “estinguerla”; chi ci ha provato è stata messa al rogo neanche vivessimo ai tempi dell’inquisizione.
Negli anni di scuola dei miei due figli, da mamma contraria al regalo fatto per ogni singola festività e per ogni singolo anno, ho maturato la convinzione che il regalo alle maestre abbia perso nel tempo il suo reale significato.
Un dono deve essere qualcosa di sentito.
È un bene “materiale” in grado di racchiudere il nostro amore, la nostra gratitudine. È un pensiero, anche piccolo, che non deve essere scelto a caso ma studiato appositamente per la persona che dovrà riceverlo.
Oggi invece sembra essere diventata una gara tra le mamme che vogliono fare bella figura agli occhi delle insegnanti. Una corsa all’acquisto del regalo più prezioso, pur avendo un budget assai ridotto.
Regalo alle maestre: Sì o NO e a quali condizioni.
Voglio fare una premessa:
appartengo alla categoria di mamme messa al rogo per aver “osato” chiedere l’abolizione del singolo regalo alle maestre. All’epoca la mia proposta fu di acquistarne uno unico alla fine del percorso scolastico.
Quindi, pur rischiando di risultare ancora una volta impopolare, io dico “No” al regalo alle maestre se fatto dalle mamme, “Sì” se a realizzarlo sono i bimbi. È questa la condizione che pongo, i bambini devono fare il regalo, devono essere loro i protagonisti di un ricordo scolastico che le insegnanti potranno custodire nel cuore.
Solo così il regalo alle maestre potrà diventare una speciale occasione per ricordare a tutti che la vera felicità si trova soprattutto nelle piccole cose…
in un semplice cuore disegnato da tuo figlio appositamente per te…
in un caloroso abbraccio che può valere più di mille “Ti voglio bene”…
nel suo sorriso, l’unico capace di fermare ogni tua lacrima.
Per il regalo materiale, un bene di valore che le stesse insegnanti potranno conservare e/o usare negli anni, c’è sempre tempo, ma per le consuete festività, lasciamo che siano i nostri figli a realizzare qualcosa per le loro maestre.
Un presente fatto anche con poco ma indubbiamente ricco di amore.
Aggiornamento articolo 5 Giugno 2022 ore 18:30