La decisione estrema che nessun genitore vorrebbe mai affrontare per il proprio figlio: decidere di non farlo più soffrire ulteriormente e staccare la macchina che lo tiene in vita. Eppure, a dispetto dei medici, un bambino in fin di vita, di 3 settimane appena, sopravvive e si rivela più forte di qualsiasi previsione possibile. A volte il destino decide e stabilisce per noi ciò che non avremmo mai neppure osato sperare.
Bambino in fin di vita di 3 settimane sopravvive benché staccato dai macchinari.
Nel gennaio 2013 Samantha e Adam Eller sono prima investiti dalla gioia immensa di diventare genitori e poi piombano in un incubo orribile che rischiava di inghiottirli.
Il piccolo Harrison aveva solo tre settimane di vita quando una notte non riesce a dormire tranquillo e all’improvviso diventa inerte e viene portato di corsa in ospedale da mamma e papà.
I dottori hanno avvertito subito la famiglia che il caso del bimbo in fin di vita era grave e, dopo una puntura lombare, hanno diagnosticato una grave forma di meningite, è stato portato presso un altro ospedale attrezzato e non si sapeva neppure se avrebbe sopportato il trasferimento in ambulanza.
Intanto i parametri vitali di Harrison continuavano a peggiorare malgrado gli antibiotici e dopo cinque giorni di tentativi disperati per salvarlo dall’infezione i medici sono costretti a comunicare ai genitori che non c’è più nulla che possano fare.
Il bambino in fin di vita stava morendo, Harrison non ce l’avrebbe fatta.
A quel punto, Adam e Samantha decidono di trasferire in un Hospice il loro piccolo, per poter passare insieme e con maggior tranquillità e intimità le ultime ore rimaste.
“L’attenzione con cui lo curavano malgrado il suo destino si pensava fosse segnato sono state fantastiche, amorevoli. Harrison era ancora attaccato ad un respiratore da cui dipendeva la sua vita ed eravamo preparati a dirgli addio staccandolo dal macchinario.”
I monitor segnalavano che non c’era attività cerebrale e non c’era più nulla da poter fare o in cui poter sperare, la decisione è difficile ma Adam e Samantha decidono di staccare la spina.
Cosa succede una volta che viene staccata la macchina che fa respirare il bambino in fin di vita.
Dopo aver staccato il respiratore non solo Harrison riprende a respirare da solo ma inizia incredibilmente a migliorare!
Ora il bambino in fin di vita sta per compiere tre anni e ha uno sviluppo assolutamente normale per la sua età e questo è ancora più sorprendente. Harrison doveva morire e la sua sopravvivenza può essere vista come un miracolo e lo è ancora di più il fatto che parli, cammini, sia un bambino senza nessun problema!
Samantha, mamma a tempo pieno dice: “Quando abbiamo staccato il respiratore che lo teneva in vita non avremmo mai immaginato che sarebbe stato in grado di continuare a respirare da solo. Eravamo distrutti quando ci hanno detto che stava morendo e sento che è stato un vero miracolo.”
“Malgrado tutto i dottori ci avevano avvertito che non sarebbe mai riuscito a camminare o a parlare ed eravamo spaventatissimi dal futuro anche se grati per la sua sopravvivenza e decidemmo che avremmo preso il futuro un giorno alla volta come sarebbe arrivato.”
“Il cervello di Harrison non dava segni di vita alla tac ma abbiamo sperato contro ogni previsione. Vederlo oggi un bambino normale ci riempie di gioia e incredulità. Vederlo correre, andare in bici, sfogliare i libri è sorprendente!”
Dopo essere “tornato in vita” Harrison è ora l’immagine della salute e inizierà a breve il suo anno anno di asilo.
Il bambino in fin di vita che si è miracolosamente ripreso soffre di una leggera forma di sordità ad un orecchio e ha una lieve paralisi nella parte destra ma non si direbbe guardandolo semplicemente fare le cose che fa qualsiasi bambino della sua età.
“Harrison è pieno di vita e non riusciamo a credere a quanto siamo stati fortunati.”
Ora è in arrivo anche una sorellina per Harrison che è eccitato di stare per diventare un fratello maggiore! Sarà un regalo di Natale perfetto!
Per i genitori questa drammatica avventura anche se conclusa positivamente ha avuto un significato importante, infatti molto spesso, come è successo a loro, ci si rende conto di cosa voglia dire “malattia” solo quando si entra in contatto personalmente con questa realtà.
Adam e Samantha esortano tutti i genitori a segnalare i sintomi dei loro bambini al medico quando non stanno bene, come la perdita del tono muscolare, un sintomo importante, anche in assenza di altri segnali!
Fonte: Mirror