“Vietare la scuola ai bimbi non vaccinati” e “mettere all’angolo i medici che sconsigliano ai genitori di vaccinare i figli”, sono queste in sintesi le ultime novità sul fronte vaccinazioni infantili e calo considerevole della copertura vaccianle italiana. Dette indicazioni di massima provengono dal Congresso nazionale della Società Italiana di Igiene (Siti).
“ll Ministero della Salute sta valutando la possibilità di un’ordinanza sull’obbligo di vaccinazioni per chi va a scuola, mentre sono in corso colloqui sindacali sull’ipotesi di togliere la convenzione col Sistema Sanitario ai medici che sconsiglino le vaccinazioni, perché ‘infedeli’ verso il SSN.” (Citazione letterale da ANSA). L’ANSA attribuisce la conferma di dette importanti novità al dottor. Ranieri Guerra, Direttore Generale Prevenzione al Ministero della Salute.
Gli assessori alla Sanità delle Regioni italiane, che si sono incontrati a Roma, sembrano avere un obiettivo comune: riportare ad una soglia di sicurezza la coperta vaccinale in Italia, è da molto tempo che si parla di sensibile calo della cosiddetta immunità di greve ovvero di un aumento esponenziale dei bimbi non vaccinati.
Da tempo si allertano le famiglie dei nuovi nati e dei bimbi non vaccinati sul dato di fatto vitale che non vaccinare espone tutta la popolazione al rischio di recrudescenza di vecchie malattie, oramai considerate superate.
Non tutti i genitori considerano con lucidità il fatto che certi ceppi infettivi continuano ad esistere e l’assenza di epidemie dipende solo dalla copertura vaccinale: più persone rimarranno scoperte dal vaccino e più alta sarà la possibilità di vivere nuovi focolai epidemici. Molte malattie rese innocue dai vaccini sono perricolose, tal volta anche mortali.
A Roma, nei palazzi del potere, si sta scrivendo il nuovo ”Piano nazionale di prevenzione vaccinale”, gli assessori alla Sanità delle Regioni italiane avrebbero deciso di ancorare l’accesso dei bambini a scuola all’obbligo vaccinale: chi non è vaccinato non potrebbe frequentare gli istituti scolastici.
Niente scuola per i bimbi non vaccinati.
Sin ora la vaccinazione, intesa come trattamento sanitario, non veniva assunta come condizione dell’ammissione scolastica del bambino. La legge considerava come superiore il diritto allo studio e fondava sul presupposto che un trattamento sanitario non può essere, di norma, importo al paziente. Adesso i termini della questione sembrano ribaltarsi e la salute pubblica torna al primo posto, certamente ciò avviene anche a fronte del netto calo della copertura vaccinale.
Vi sono zone del Paese dove la copertura vaccinale è ai minimi storici: nel Riminese, ad esempio, si viaggia intorno ad un calo dei vaccini praticati sulla popolazione infantile regionale pari all’85%. Ciò, tradotto in numeri di vite, equivale a dire che in una classe media di bambini in età scolare possono esserci anche tre alunni che non hanno fatto le vaccinazioni obbligatorie.
E’ bene sottolineare che un focolaio epidemico può coinvolgere ogni bambino che non abbia la piena copertura vaccinale ovvero che non abbia completato il ciclo del vaccino con la somministrazione di tutte le dosi necessarie.
In questo senso i bimbi non vaccinati espongono al rischio di contagio anche i piccoli vaccinati che non hanno concluso l’iter vaccinale (iter che si compie tra il 6° e il 7° anno di vita)
Resta da capire la sostenibilità costituzionale di una simile ordinanza poiché il disposto della Carta Costituzionale impone il rispetto delle scelte individuali in tema di trattamenti sanitari statuendo che, di norma, nessun trattamento medico può essere imposto coercitivamente.