Ci sono eventi della nostra vita che non è facile accettare ed elaborare, qualunque sia la vostra fede o “non fede” non si può non avvertire fortemente, in alcuni momenti dell’esistenza, che ci sia un disegno perfettamente tracciato per noi e che ci conduca passo, passo, verso una nuova conoscenza di noi stessi e di chi ci circonda. Sono queste le sensazioni forti e chiare che trasmette una mamma che muore per dieci minuti durante il parto e racconta la storia del suo miracolo.
Mamma che muore per dieci minuti durante il parto.
Melanie Pritchard, 34 anni, era alla sua seconda gravidanza e tutto procedeva per il meglio quando, alla 39° settimana, durante la notte del 28 ottobre di quattro anni fa, inizia ad avvertire delle contrazioni forti e regolari, segno dell’inizio del travaglio. Suo marito Doug la porta in ospedale. Lei chiama sua madre per avvertirla e questa telefonata è l’ultima cosa che è in grado di ricordare delle ore che si sono susseguite.
Arrivata in ospedale viene praticata un’epidurale, le contrazioni sono più ravvicinate e il medico decide di rompere le acque per accelerare il travaglio. Poi avviene l’inimmaginabile.
Melanie dice al marito di non sentirsi bene e di avvertire che qualcosa non stava andando per il verso giusto, si sente mancare. Improvvisamente Melanie si gira sul fianco ed inizia ad avere le convulsioni, il suo battito cardiaco scende drasticamente e la pressione crolla. Sui monitor Doug vede chiaramente che tutti i tracciati diventano piatti. E’ il panico totale. Crolla anche il battito della bambina ancora nel ventre della mamma. Il viso di Melanie diventa cianotico e Doug realizza che il suo cuore aveva smesso di battere.
Un team di dottori portano la donna in sala operatoria nel disperato tentativo di salvare la piccola con un cesareo di emergenza.
Doug inizia a telefonare all’impazzata ad amici e parenti per chiedere immediate preghiere per la moglie e la piccola. Il messaggio di Doug si diffonde in modo virale ovunque anche sulla rete, anche grazie a diverse associazioni religiose.
Melanie è conosciuta nell’ambiente cattolico, il suo lavoro è quello di rappresentare, motivare e formare le adolescenti secondo un’ottica cattolica moralista. Il suo intento è sempre stato quello di educare alla consapevolezza della propria femminilità che non deve essere frustrata o svilita ma neppure ostentata o svenduta. La mamma che stava lottando per la sua vita e quella di sua figlia aveva incontrato migliaia di ragazze e portato avanti campagne pro-life antiabortiste, sulla castità prematrimoniale, il matrimonio cattolico, i metodi naturali in tutti gli Stati Uniti.
Subito inizia una catena di preghiera forte e numericamente impressionante che sostiene Doug nella speranza di poter abbracciare la sua piccola e la moglie.
I dottori riescono a salvare la bimba ma preparano il marito al peggio e confermano la morte della mamma che muore durante il parto, non c’era nessuna possibilità di sopravvivenza.
La mamma che muore per dieci minuti dopo aver dato alla luce la figlia
Doug ricorda di aver pensato: “Sono vedovo, dopo soli tre anni di matrimonio sono rimasto vedovo…”
Doug non ha nessuna esitazione e chiama la piccola con il nome Gabriella che significa “eroina di Dio”.
I dottori spiegano che Melanie aveva sofferto di un’embolia di liquido amniotico: un’evenienza estremamente rara, il liquido amniotico si era embolizzato nel circolo polmonare ed era seguito un arresto cardiaco. Avevano tentato di rianimarla tre volte, era rimasta clinicamente morta per ben dieci minuti, i polmoni erano collassati, aveva avuto una forte emorragia interna e le aveano tolto ben 3 litri di sangue mentre praticavano il cesareo, le condizioni erano gravissime e non c’era nessuna possibilità di sopravvivenza e nel caso fosse sopravvissuta i danni neurologici potevano essere molto estesi.
Normalmente l’esito di un embolia di liquido amniotico è nefasta e si conclude con il decesso della paziente o gravi danni.
Doug le strinse le mani dicendo: “Ti amo, ti amerò sempre, Brady e Ella (Gabriella) sono bellissimi e ti amano, se hai una possibilità di lottare, ti prego: lotta! Al di là delle mie speranze, promettimi di seguire il tuo angelo custode dovunque ti porti, dove ti porterà sarà lì che il Signore avrà bisogno di te!”
Melanie subisce diverse operazioni ed era ormai tenuta in vita dalle macchine.
Ciò che è successo durante le successive 24 ore in terapia intensiva ha lasciato i medici senza parole e senza nessuna spiegazione. Melanie si era ripresa, non aveva più bisogno di ossigeno, di nessun aiuto farmacologico, tranne gli antidolorifici ed era in grado perfettamente di parlare. Aveva solo una lieve perdita di memoria a breve termine, normalissima dopo uno shock fisico del genere.
La mamma che muore durante il parto poteva tornare a casa: un vero miracolo!
Solo 48 ore dopo Melanie poteva abbracciare Gabriella e una settimana dopo era di nuovo a casa!
Melanie è convinta che il miracolo più grande non sia stata la sua guarigione ma la miriade di persone che si erano mobilitate per lei in quelle ore e che avevano pregato o iniziato di nuovo a pregare e ad andare in chiesa magari dopo anni. La loro fede è stato il miracolo più grande di tutti. Quel giorno il nome di Melanie è stato il nome più ricercato su Google nello stato dell’Arizona da cui proviene la donna. 150.000 persone hanno pregato per lei ed è stata nella top1o di Twitter.
Melanie, una mamma che muore e rinasce dopo il parto, è convinta che tutto questo abbia avuto un senso, un senso per metterla alla prova e rafforzare ulteriormente la sua fede, servire da esempio per tanta gente disperata ed essere strumento di conversione per molte persone.
Questa coppia collabora ora per supportare la fondazione AFE che si occupa di far conoscere l’embolia amniotica e supportare le mamme e le famiglie che si trovano ad affrontarla; inoltre Melanie ha costituito un’associazione (Vera Bella) per proseguire e rafforzare la sua missione in tutto il mondo e ha raccontato la sua storia di speranza nella sofferenza nel libro “The day I died – Il giorno in cui sono morta”.
Fonte: Lifesitenews, CBN