Nel giugno del 2014 un bambino fu vittima di una tragedia di cui abbiamo purtroppo altre volte commentato.
Il papà lo aveva lasciato in auto e il piccolo di solo un anno era morto per ipertermia, a causa del caldo.
Il bimbo si chiamava Cooper, il papà, Justin Ross Harris faceva l’informatico in un’azienda di Atlanta, Georgia (USA).
Bambino muore in auto mentre il papà chatta con 6 donne
A distanza di un anno il caso si è presentato alla corte degli Stati Uniti incaricata di emettere la sentenza che condannerà l’uomo, e alcuni particolari sono emersi, anche a seguito di un’indagine andata avanti nel corso di quest’anno.
Sembrerebbe infatti che l’accusa abbia provato che la morte del piccolo non sia stata causata da un incidente, quanto dalla volontà del padre.
Justin la mattina che fu fatale al piccolo Cooper era andato al lavoro come sempre, ma, sostiene lui, dimenticò di avere il bambino con sé e posteggiò, lasciandolo oltre 7 ore sotto il sole chiuso nell’auto.
Sul capo di Justin oggi, dopo molte indagini, un’aggravante: il giorno in cui è morto il figlio avrebbe chattato con ben 6 donne, di cui alcune addirittura minorenni.
Dalla lettura di queste chat si è scoperto che Harris odiava il suo matrimonio, e non avrebbe voluto avere figli, e questo suo malessere veniva esternato nelle sue chat con queste donne.
Nonostante questi fatti emersi dalle investigazioni, una delle ragazze con cui chattava l’uomo avrebbe invece in qualche modo discolpato Harris, sostenendo che lui mai avrebbe fatto del male al figlio
Fatto sta che mentre l’uomo chattava con queste donne il piccolo era chiuso in auto, colpito da ipertermia.
Bambino muore in auto mentre il papà chatta. Dovrà difendersi da una grave accusa
L’uomo rischia adesso un’accusa di omicidio e di circonvenzione di minore, a causa delle sue relazioni con queste ragazzine.
I dettagli dei messaggi delle chat, ben 40 mila, hanno dimostrato che l’uomo scambiava advances e foto a luci rosse con queste donne, ma la difesa sostiene che il fatto di chattare con diverse donne non hanno mai avuto niente a che vedere con la morte del piccolo.
«Mi manca avere tempo per me, per uscire con gli amici. Amo mio figlio ma ho bisogno di una fuga», questi i toni che Justin Ross Harris avrebbe tenuto nelle conversazioni con una delle minorenni.
Diversa invece la tesi dell’accusa, che sostiene che l’incidente sia stato causato volontariamente dall’uomo, che aveva lasciato il bimbo nella sua Hyundai Tucson per andare a mangiare e dopo per recarsi al lavoro, e per tutto il tempo non avrebbe scollato gli occhi dal cellulare.
La corte si esprimerà in un nuovo processo il 22 gennaio, ma non è escluso che emergeranno ancora altri dettagli, per ora oscuri, riguardanti l’accaduto.
Fonte: CNN