Avere rapporti sessuali rappresenta un atto che fornisce benessere fisiologico, ma anche psicologico, sebbene non sempre si possa godere di un’intesa perfetta. Tuttavia nel momento in cui esista un rapporto soddisfacente, unito al sentimento, entrambi questi fattori contribuiscono a garantire un piacere incondizionato nell’individuo. Difatti l’intimità non è solo quella riferita all’atto a sé stante, essa rappresenta il riflesso di un’intesa e di una complicità che è l’amalgama di anima, corpo e mente; dunque, senza questo motore principale è difficile riuscire ad ottenere un soddisfacimento a 360 gradi nel momento in cui i due corpi si congiungono.
Ad approfondire quest’argomento è stato il sessuologo David Shnarh, il quale pensa che il sesso tra due innamorati è un toccasana per garantire stabilità e complicità maggiore durante una relazione, a maggior ragione perche c’è una “mutazione cerebrale” durante la loro esperienza.
In particolare, nel suo libro “Intimità e desiderio”, Shnarh sostiene che il rapporto sessuale fornisce agli innamorati ulteriori momenti di vicinanza, definiti “incontro senso motorio” attraverso cui si rafforza l’attrazione. A confermare questa tesi è stato anche il neuroscenziato Munich Ernst Peppel, secondo cui un rapporto sessuale è la risultante di una relazione, una cooperazione tra due persone e non un mezzo di soddisfacimento del proprio desiderio attraverso l’ altro.
Inoltre alcuni scienziati ritengono che alla base degli effetti positivi di un atto sessuale ci sia un fenomeno di “neuro plasticità” in cui ci sono alcuni organi i quali stimolano positivamente il cervello.
Ad esempio lo stesso Shnarh afferma che il mantenere un contatto visivo durante un rapporto favorisce una neuro plasticità positiva, incentivata da un’apertura emozionale che si trasmette attraverso questa fusione di sguardi.
Già nel 2001 lo scienziato Knut Kampe pubblicò sulla rivista “Nature” un lavoro in cui enfatizzò l’importanza del contatto visivo in un rapporto sessuale, constatando che il senso di soddisfacimento era determinato da una produzione elevata di dopamina, un ormone che, quanto più è prodotto, tanto più provoca piacere nell’individuo.
Cosa resta di questi studi?
Innanzitutto la consapevolezza del fatto che un’intesa per essere eccellente, debba senza dubbio attraversare più “sfere” nell’individuo, ovvero quella emotiva, cognitiva, ormonale; in particolare è importante entrare in sintonia con l’altro e creare una relazione piacevole in cui bisogna essere in grado di intuire da piccole sfumature ciò che garantisce maggiore o minore piacere al partner.
Un’intesa sessuale è un gioco di sguardi, di corpi che piacevolmente si congiungono, di affetti tradotti in gesti e dolci parole sussurrate all’orecchio ed è in questo turbinio di passioni ed emozioni che può venire fuori l’essenza più intima di una persona che si congiunge in un vortice di piacere con quella del partner.
Tutto ciò non significa che avere una relazione prettamente sessuale sia un evento negativo, anzi, spesso esternare le proprie pulsioni sessuali è un ottimo toccasana per sentirsi più rilassati e per provare ovviamente piacere; tuttavia se inseriamo anche la componente affettiva, si potrà ottenere un piacere più completo.