In Italia il 2 ottobre si celebra la Festa dei nonni, una ricorrenza civile istituita il 31 luglio 2005 che coincide con la Festa dei Santi Angeli Custodi stabilita dalla Chiesa cattolica. La Festa dei nonni è inoltre legata al “Non ti scordar di me” (Myosotis), fiore riconosciuto ufficialmente come simbolo floreale di questa ricorrenza.
Come nasce la festa dei nonni
Era il 1970 quando Marian McQuade (nata Marian Lucille Herndon il 18 gennaio 1917), casalinga americana nonché mamma di 15 figli e nonna di 43 nipoti, iniziò la sua campagna a favore delle persone anziane. La sua idea era quella di istituire una giornata dedicata ai nonni come riconoscimento dell’importanza di tale ruolo all’interno della famiglia e della società.
Per la McQuade era fondamentale ai fini educativi creare e mantenere vivo il legame tra le nuove e le vecchie generazioni, consapevole che i bambini e i ragazzi avrebbero sicuramente tratto dei benefici dal legame con i loro nonni. A tal proposito, durante la sua campagna si mostrò ferma e decisa su un punto ben specifico: niente consumismo durante la Giornata dei nonni, solo regali fatti in casa e tempo da dedicare alla famiglia.
L’idea riscosse molti consensi al punto che, nel settembre del 1978, l’allora presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter firmò la legge che istituiva il National Grandparents’ Day (Festa Nazionale dei nonni). Fu così che, a partire dal 1979, negli USA ogni anno si celebra la Festa dei nonni la prima domenica dopo il Labor Day (l’equivalente della nostra Festa dei lavoratori che negli USA si festeggia il primo lunedì di settembre).
Festa dei nonni in Italia
Nel nostro Paese l’idea di una giornata interamente dedicata ai nonni prese piede nel 2004, anno in cui il Comune di Noceto (PR) presentò il progetto in Parlamento. Tale proposta è poi divenuta legge n. 159 del 31 luglio 2005 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale numero 187, con la quale si definiva il giorno della ricorrenza, ovvero il 2 ottobre di ogni anno.
Lo scopo della suddetta legge è il medesimo promosso da Marian McQuade negli anni settanta: riconoscere l’importanza dei nonni, vere e proprie colonne portanti della famiglia ma anche dell’intera società.
Perché la Festa dei nonni è il 2 ottobre
Come detto in precedenza, la Festa dei nonni e la giornata dedicata ai Santi Angeli coincidono, infatti il 2 ottobre è anche il giorno in cui la Chiesa Cattolica celebra gli Angeli Custodi. Nel paese del papato e con una radicata e viva tradizione cattolica, questa coincidenza, tutta italiana, sottolinea il ruolo di custode del nipote che ogni nonno dovrebbe vivere ed incarnare.
Nei nonni i bambini trovano un sostegno, una guida e rintracciano il percorso che va dalle loro origini all’essere ora, adesso, parte di una struttura familiare, elementi di una storia che continua a vivere e progredire verso il futuro.
Il ruolo dei nonni
I nonni per i nipoti divengono il mantello che avvolge, riscalda, protegge e accudisce, sono quell’elemento di identificazione che porta sicurezza e sostegno.
Pertanto, il ruolo dei nonni è quello di rinforzo alla famiglia, a loro spetta il delicato compito di essere di supporto, senza, però, invadere l’ambito familiare e senza sostituirsi ai genitori nella scelta del percorso educativo. In questo senso l’evocazione del concetto di “custodia” dovrebbe essere la dimostrazione viva e vera del ruolo che i nonni hanno per natura.
Il fiore dei nonni: non ti scordar di me
Non ti scordar di me e Festa degli Angeli Custodi sono due elementi che si incrociano e rintracciano la festa dei nonni, probabilmente queste sono coincidenze non del tutto casuali.
Il nontiscordardimé (nome scientifico myosotis) è il fiore ufficiale della Festa dei nonni. È considerato il simbolo dell’amore eterno e della fedeltà, emblema di un sentimento forte e solido legato ai ricordi indimenticabili.
“Non ti scordar di me”: nel giorno della festa dei nonni, questo sembra il messaggio della voce del cuore dei nonni. Anche della voce lontana dei vecchi nonni che arriva a qualcuno persino dal cielo. È romantica la leggenda che attribuisce a Dio la scelta del nome “Non ti scordar di me” per il fiore che oggi diviene “il fiore di ogni nonno”.
Secondo una ricostruzione leggendaria, Dio stava dando il nome a tutti i fiori, uno per volta e da lontano un fiore piccolo piccolo, ancora germoglio, urlò “Non ti scordar di me”. Dio ripeté “Non ti scordar di me” e aggiunse, rivolto a quel fiore: “Questo sarà il tuo nome”.
Festa dei nonni e non ti scordar di me: la poesia di Vita da mamma
Vita da mamma ha scritto per l’occasione una poesia dedicata ai nonni il cui ruolo e ricordo si intreccia con il significato del “Non ti scordar di me”.
“Non ti scordar di me che ti ho visto nascere dalla vita di mio figlio, perché tua madre o tuo padre nacquero da me e perciò tu sei parte del mio albero e sei frutto dei miei frutti;
non ti scordar di me che avrei voluto essere più giovane e più forte, più presente e più capace, ma che do tutto me stesso per te, per i miei figli e per la loro vita… perché la mia esistenza è oggi un fiume che sfocia nei vostri mari;
non ti scordar di me che non vorrei mai vederti piangere, in difficoltà o smarrito;
non ti scordar di me che per natura e vocazione custodisco:
custodisco le tue radici e le tue memorie, la tua via, quella da dove arrivi, la tua spensieratezza e i tuoi progetti;
non ti scordar di me che con una scatola di cartone ti ho costruito una regia e una macchina da corsa;
non ti scordar di me perché quando la vita è tanta ogni carezza è una memoria.”
Festa dei nonni che non ci sono più
In occasione di questa festa, Vita da mamma è solita condividere sulla propria pagina Facebook una bellissima leggenda dedicata a tutti i nonni che non ci sono più. Si tratta di un racconto dolce e sentito, scritto dalla dottoressa Federica Federico, fondatrice di VDM, che spiega come insegnare ai bambini ad ascoltare la voce dei nonni scomparsi.
La leggenda della voce dei nonni che non ci sono più
Questa mattina ho preso mio nipote per mano e abbiamo camminato su una via fuori dal caos delle macchine.
– Nonna dove andiamo?
– Dove puoi parlare col nonno.
– Ma il nonno è morto.
– Questo non significa che tu non possa incontrarlo.
Sul momento mio nipote non mi ha capita, mi ha stretto la mano più forte come se volesse consolarmi, ma io non ne avevo nessun bisogno. Quando siamo arrivati in un campo, appena un po’ oltre le solite vie conosciute, mio nipote ha ribadito: “Il nonno è morto!”
Allora ho raccolto un soffione, uno dei tanti che crescevano nelle erbacce di quel campo, e l’ho avvicinato al suo piccolo naso e alla sua minuscola bocca. “Soffia”. Gli ho chiesto di soffiare e lui l’ha fatto, l’aria si è riempita della luce, del profumo, dell’atmosfera e dell’emozione di quel fiore.
“Vedi! Ciò su cui hai soffiato si è sparpagliato nell’aria, non ha sofferto staccandosi da se stesso, dissipandosi. Adesso nasceranno altri fiori, la vita prenderà un’altra forma e anche tu ne farai parte perché hai soffiato su quel fiore e hai reso possibile la sua libertà”.
“Ma il nonno dov’è?” mi ha chiesto, al che gli ho risposto: “Il nonno è la tua libertà perché quando è nata la mamma lui era il soffione e la mamma è il frutto… il frutto di uno dei suoi voli verso la libertà. Perciò il nonno è dentro di te, devi solo trovarlo nelle cose che ami. Io lo trovo nei soffioni, ogni volta che ne libero uno gli dedico un pensiero. E qualche volta gli dedico la musica della nostra canzone, quella che ballavamo da giovani”.
Incuriosito, mio nipote disse: “Anche io e il nonno avevamo una canzone, posso soffiare di nuovo?”. Così abbiamo liberato circa 10 fiori, alla fine il nonno era dentro 10 dei nostri pensieri più felici.
Perciò direi che si può insegnare ai bambini che parlare con chi non c’è più non è una leggenda ma un bisogno che si chiama Amore.
Articolo originale pubblicato il 2 ottobre 2015, ultimo aggiornamento 19 settembre 2024