Il tumore da parto è una condizione medica che si verifica nell’1-2% di casi di bimbi appena nati ed è più probabile che accada se la nascita è avvenuta attraverso l’utilizzo di strumenti di assistenza per la fuoriuscita del bimbo. Ma niente paura mamme! Non si tratta di una cosa grave, ma solo di un piccolo rigonfiamento sulla testa del neonato che guarisce tranquillamente senza creare alcun problema di salute. Solo in alcuni casi possono esserci alcune complicazioni.
Cosa è il tumore da parto?
Molte volte, le mamme si spaventano davanti al tumore da parto che in fondo è solo una tumefazione che avviene nei tessuti molli della testa del bimbo appena nato subito dopo il parto. Questo avviene a causa della tipologia di parto, cioè del modo in cui il bimbo viene fatto uscire. Di solito, dopo qualche giorno, la situazione torna alla normalità.
Da cosa è causato il tumore da parto
Proprio la posizione del neonato nell’utero e la sua dimensione durante il travaglio possono causare delle difficoltà nel parto, o addirittura un trauma. Alcune condizioni che potrebbero favorire un trauma da parto sono, oltre al parto e travaglio difficoltosi (distocia), il peso del bambino se è superiore a 4 kg (neonati macrosomi), oppure la differenza tra la pelvi materna e la testa del bambino (sproporzione cefalo-pelvica), oppure la nascita prematura del bimbo, che, se nasce prima di 37 settimane, ha un corpo più fragile. Anche il travaglio prolungato può portare ad avere il tumore da parto.
L’uso della forcipe e della ventosa durante il parto provoca un alto rischio di lesioni craniche alla nascita, come il tumore da parto. Una ventosa è un dispositivo medico utilizzato per l’aspirazione del neonato dall’utero: questa viene posta sulla testa del bambino per garantire una trazione che aiuta a tirare fuori la testa dal canale vaginale. Una volta che la testa del bambino è fuori, la ventosa viene rimossa. La pressione provocata dalla ventosa può portare ad avere un tumore da parto.
Nella maggior parte dei casi, anche senza l’intervento medico, il tumore da parto va via da solo e il gonfiore scomparirà appena il sangue verrà lentamente riassorbito dall’esterno verso l’interno. In caso il tumore da parto non si riassorba nel raggio di pochi giorni, potrebbe essere necessario sottoporre il bambino ad un intervento chirurgico. La miglior cura per il tumore da parto è l’osservazione. Il genitore deve essere vigile per monitorare eventuali cambiamenti delle condizioni del bambino. Un grande rigonfiamento può causare al bambino lo sviluppo dell’ittero, dell’ipotensione, dell’anemia, della meningite o dell’osteomielite.
Come diagnosticare il tumore da parto
Il primo e più importante passo da fare in presenza di un tumore da parto è far vedere il bambino ad un medico. Una volta che il bambino è stato visitato e sottoposto ai test, come la TAC e la risonanza magnetica, il medico può prescrivere trattamenti, terapie, interventi chirurgici, o farmaci che aiuteranno a trattare la zona gonfia per far tornare il vostro bambino alla normalità.
Nei casi in cui il sangue l’accumulo di sangue diventi maggiore a tal punto da abbassare numero di globuli rossi del bambino, può anche essere necessaria una trasfusione di sangue.
I neonati con il tumore da parto hanno anche un elevato rischio per quanto riguarda lo sviluppo dell’ittero, perché, appena le cellule che compongono il sangue si rompono, aumentano i livelli di aumento. In questi casi, se la bilirubina è troppo alta, il trattamento può includere anche la fototerapia.
Anche se la maggioranza dei bambini guariscono da soli, come accennato in precedenza, è importante monitorare e osservare il bambino, stando attenti ai cambiamenti del rigonfiamento.