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Tommy Onofri: le Ultime Dichiarazioni della Mamma (Video)

di Maria Corbisiero

10 Settembre 2015

“L’ergastolo l’ho preso io, solo la mia è una pena certa”.

Sono parole che colpiscono nel profondo perché vere ed incontestabili, sono le parole che la mamma di Tommy Onofri, il bambino di 18 mesi rapito e ucciso il 2 marzo del 2006, ha detto durante un’intervista rilasciata nel corso di un sevizio, dedicato a lei e a suo figlio, realizzato per la trasmissione “La Vita in Diretta”.

“Presto l’Assassino di mio Figlio Sarà Libero”, le parole disperate della mamma di Tommy Onofri.

Tommy Onofri

Questo il titolo che compare durante il servizio trasmesso nel corso della seconda puntata del programma pomeridiano di Rai 1, andata in onda lo scorso martedì 8 settembre 2015, ed introdotto Marco Liorni, co-conduttore, insieme a Cristina Parodi, de “La Vita in Diretta”.

Luogo dell’intervista è il “giardino di Tommy”, così chiamato da mamma Paola il luogo dove il corpicino del suo piccolo angelo biondo è stato ritrovato senza vita un mese dopo il suo rapimento.

Un luogo che viene ripetutamente violato ed offeso da persone che, incuranti delle ripetute richieste di rispetto da parte della famiglia di Tommy Onofri, rispetto per un dolore costante e perpetuo che nulla al mondo è in grado di assopire, continuano ad usarlo come una discarica a cielo aperto.

Noi ogni tanto lo ripuliamo anche se sappiamo che è una partita persa perché non riusciamo a sensibilizzare le persone, però siamo testardi e anche l’altro giorno abbiamo raccattato 2 sacchi di rifiuti” racconta Paola, la mamma del piccolo Tommy Onofri.

L’occasione dell’intervista è il compleanno di Tommy, nato il 6 settembre del 2004, giorno in cui Paola si reca puntualmente nel suo giardino, un modo per poter stare vicino al suo bambino la cui vita è stata spezzata prematuramente in un modo così brutale da far inorridire qualunque essere umano.

Tommy Onofri un bambino divenuto angelo troppo presto.

tommy onofri

Era il 2 marzo del 2006 quando due persone dal volto coperto entrano in casa Onofri, un’abitazione situata a Casalbaroncolo, frazione poco distante da Parma, legano ed immobilizzano papà Paolo, mamma Paola e il figlio maggiore Sebastiano e rapiscono sotto i loro occhi il piccolo Tommy Onofri di soli 18 mesi.

Un sequestro che i malviventi avevano realizzato per sottrarre alla famiglia 5 milioni di euro, un sequestro che, a pagamento avvenuto, sarebbe dovuto terminare con il ritorno a casa del piccolo.

Ma così non è stato.

Durante la fuga i rapitori – il muratore Mario Alessi e Salvatore Raimondi, aiutati dalla compagna del primo, Antonella Conserva – furono spaventati dalla presenza di alcuni lampeggianti, persero il controllo dello scooter sul quale viaggiavano, caddero a terra e, impauriti dal pianto incessante del piccolo Tommy Onofri, decisero di uccidere il bambino divenuto troppo “ingombrante”.

Piangeva disperato” fu la confessione di Mario Alessi, parole che ancora oggi pesano come un macigno sul cuore di una mamma che ha perso suo figlio.

Vorrei dire a quel signore che si trovava qua (riferendosi al “giardino di Tommy”, luogo dove è stato ritrovato il corpo esanime del bambino – ndr) la sera del 2 marzo di meditare prima di chiedere permessi per uscire” – afferma Paola, la madre di Tommy Ononfri, ai microfoni de “La Vita in Diretta” – “Chiedo ai giudici di ricordare che l’ergastolo l’ho preso io e solo la mia è una pena certa […] mio figlio non mi viene restituito per buona condotta”.

L’assassino di Tommy Onofri potrebbe uscire dal carcere.

tommy onofri

Condannato all’ergastolo con l’accusa di rapimento ed omicidio del piccolo Tommy, Mario Alessi, nel caso risulti idoneo e si dimostri cambiato e pentito per ciò che ha fatto, potrebbe usufruire di alcuni permessi che vengono concessi per legge ai detenuti che hanno scontato circa 10 anni di reclusione. Alessi potrebbe inoltre uscire dal carcere durante il giorno per svolgere un lavoro riabilitativo.

Un pentimento ed un cambiamento ai quali Paola non crede, ritenendoli impossibili data la sua indole anaffettiva, questo l’aggettivo usato dalla mamma di Tommy Onofri per descrivere l’assassino di suo figlio:

“Da come l’ho conosciuto io Alessi è uno che non si pente […] è una persona che non prova sentimenti […] Io non auguro il male a nessuno però… non si può perdonare”.

È categorica Paola Onofri che precisa di non aver mai ricevuto richieste di perdono da parte di chi, quella maledetta sera, le ha portato via per sempre il suo bambino, da parte di coloro che le hanno inflitto un dolore eterno, che l’hanno condannata a vivere nella costante agonia.

Paola Onofri ha ragione, soltanto la sua è una pena certa!

Qui di seguito il video della puntata de La Vita in Diretta, il servizio sul piccolo Tommy Onofri è visibile a partire dal minuto 1:18:13.



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