Il termine disabilità è sinonimo di diversità fisica o mentale che spesso, più che un limite umano (del diversamente abile), rappresenta un limite sociale. E’ la società a definire la disabilità e a indicare il disabile come tale; da parte sua il diversamente abile è un individuo che vive, rischia, ama, soffre e gioisce come chiunque altri dimostrando, giorno dopo giorno, che nel cuore non c’è differenza di forma che tenga.
Ella Peggie alla nascita ha perso un arto superiore, a causa della Amniotic Band Syndrome, le sue foto e la sua storia arrivano dal Queensland, dove i genitori, Stewart e Brook, dopo lo choc per la “diversità” della loro bambina, hanno deciso di dimostrarle che la vita può somigliarle e adattarsi alle sue peculiari esigenze: il segreto è ricercare nel mondo delle somiglianze con se stessi, con i propri sogni e con le proprie aspirazioni, laddove ciò vale per ogni persona, persino per quelle normali.
I bambini affetti da disabilità soffrono tanto di più quando la loro diversità viene rifiutata dalla famiglia che è e deve essere il ponte verso il mondo esterno.
Stewart e Brook sono gli orgogliosi genitori di Ella e Blake, con l’arrivo della piccola hanno dovuto accettare ed affrontare la disabilità e se c’è una cosa certa in merito alle diverse abilità è che nessuna famiglia mai è preparata all’accoglienza di un disabile: la disabilità non è una croce e nemmeno una battaglia, è una prova d’amore che si affronta solo normalizzando la realtà, assorbendola nel proprio cuore e poi trasportandola nella propria vita, nonché preservando il più possibile la propria essenza, il proprio amore, la personale cura di se stessi e delle proprie passioni.
La mamma e il papà di Ella hanno avuto una fortuna singolare, forse anche mossi dalla loro positiva ricerca di adattamento di Ella al mondo e di avvicinamento del mondo stesso alla piccola:
Brook ha casualmente scoperto su Facebook la storia di Snowy, un cane affetto da una disabilità simile a quella della piccola Ella, Snowy, infatti, ha 3 zampe come Ella ha solo 3 arti.
Quando Brook ha incontrato virtualmente Snowy il cane era affidato alle cure di una struttura no profit, la donna non ha potuto resistere e ha contattato il centro inviando loro una commovente lettera che metteva in luce l’incredibile somiglianza tra la sua creatura e quel cane. In un solo istante i due cuccioli non erano più sfortunati ma assolutamente fortunati per essersi incontrati così magicamente.
Snowy e Ella formano una coppia perfetta non perché sono uguali nella loro diversità, ma, al contrario, perché riescono a dimostrare che la disabilità è fatta di sfide possibili, affrontabili a livelli differenti e sempre crescenti.
Questa padroncina e il suo cane sanno essere l’uno specchio dell’altra, non diversamente da come cane e baby-padrone sono comunemente.
Snowy contribuirà a far sì che Ella cresca in modo migliore, possibilmente avendo più fiducia nelle proprie capacità, laddove ogni animale favorisce sempre l’autostima e l’intraprendenza dei piccoli padroni.
Questa storia ci mostra un altro modo di interpretare la disabilità, intendendola come un avvicinamento possibile al mondo essa diviene una condizione non ghettizzabile, diventa, una reale occasione di accrescimento sociale più che personale.
Condividete questa storia, portate Ella e Snowy lontano, sulle vostre bacheche perché la cultura dell’accettazione possa appartenere a tutti per un mondo più pluralista e libero.
Fonte immagini: dailymail