L’alga tossica che mette in “pericolo” i bagnanti in Puglia è costantemente monitorata dall’Arpa ( acronimo di Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) il suo nome scientifico è “Ostreopsis ovata” ed ha una caratteristica tipica negativa per l’uomo: quando è presente nelle acque del mare in concentrazione elevata, a seguito di inalazione, può provocare malori passeggeri.
Quali sono i sintomi da inalazione di alga tossica e come e quando si può inalare detta alga?
Febbre, anche alta, e dermatiti sono i sintomi manifestati dall’uomo a seguito dell’inalazione di Ostreopsis ovata. (Si precisa che l’immagine di copertina non fa riferimento ad alcun caso specifico ma vuole solo illustrare la tipologia dell’eruzione cutanea che può essere, a seconda della sensibilità soggettiva, più o meno intensa).
L’uomo, sostanzialmente, non tollera, le tossine sprigionate dall’alga tossica.
E’ importante precisare che detta alga tossica è comunemente presente nel mare italiano nell’area del litorale pugliese, la sua pericolosità è reale solo in caso di alta concentrazione ed esclusivamente in presenza di mareggiate ovvero quando le acque agitate determinano la nebulizzazione dell’alga e la rendono respirabile.
In questo senso, sebbene l’Ostreopsis ovata sia comunemente conosciuta come alga tossica, è opportuno sottolineare che la sua “pericolosità” è limitata solo ai casi di inalazione e resta possibile sono in ipotesi di elevata concentrazione nonché di nebulizzazione (laddove l’alga si nebulizza solo se il mare si agita).
E’ altrettanto giusto sottolineare che di norma i sintomi non lasciano strascichi e scompaiono in 24\48 ore.
Alga tossica possibili effetti su frutti di mare e ricci, ecco perchè:
ATTENZIONE: è importante ricordare che non solo gli uomini reagiscono alle tossine dell’alga tossica ad esse rispondono anche gli organismi marini, in particolari modo bisogna fare attenzione a i ricci e i molluschi.
Non a caso, in tutte le zone colpite dal fenomeno, l’Arpa invita a limitare il consumo di frutti di mare crudi ed in maniera particolare invita a non mangiare i ricci. L’ingestione di frutti di mare o molluschi compromessi dalle alghe potrebbe comportare disturbi gastrointestinali.
Bari, Brindisi e Lecce sono le zone più colpite. In quest’area l’Arpa ha individuato picchi anche di tre milioni di cellule di alga tossica per ogni litro d’acqua marina, ciò induca a parlare di emergenza e pretende una capillare informazione dell’utenza.
I numeri dell’alga tossica:
- Giovinazzo la concentrazione è di quasi 600 mila cellule;
- Santo Spirito la concentrazione è pari ad un milione e 78 mila cellule. Queste sono aree a livello rosso.
- Lungomare di San Giorgio la presenza di alga tossica è stata registrata in una concentrazione pari a 163mila cellule ed è perciò area a livello giallo.
- Nella provincia di Brindisi a Forcatella e a Torre Canne la concentrazione è stata registrata ad un livelli pari a 384mila di cellule;
- ad Apani sono state riscontrate 228mila cellule.
- Nella provincia di Lecce è allarme rosso a porto Badisco dove sono stati individuati 3 milioni e 293 mila cellule per litro d’acqua di mare;
- allerta anche a Ugento a Punta Mecolone.
Gli ultimi dati Arpa sono resi noti dal Corriere del Mezzogiorno
Va altresì aggiunto che nelle aree sabbiose la proliferazione dell’alga tossica non è tale da destare sospetti di pericolosità.