Chi deve scegliere il nome del figlio è solo e soltanto la madre, la donna non deve subire condizionamenti né pressioni provenienti da soggetti “estranei” alla gravidanza: marito, nonni o genitori.
Perchè e chi lo ha detto?
Chi deve scegliere il nome del figlio: solo la mamma.
Lo ha detto uno dei più illustri psichiatri italiani, il Dottor Raffaele Morelli, e la spiegazione addotta è romantica e persino condivisibile da ogni mamma del mondo:
la gravidanza sarebbe fisiologicamente nel corpo ma emotivamente nel cervello e il nome del bambino viene dall’immaginario d’amore che la donna crea intorno al figlio attendendone la venuta al mondo.
Nella voce della mamma il bambino percepisce positività e la pronuncia del nome “scelto” dalla madre rafforza il legame empatico mamma – bambino.
Più costruzione affettiva c’è nel nome privilegiato maggiore sarà la positività trasmessa al bebè.
In ragione di ciò, secondo Raffaele Morelli, chi deve scegliere il nome del figlio sarebbe sempre e solo la mamma; nè il padre né alcun altro familiare dovrebbe imporre il nome del nascituro; per una ragione di fisiologica empatia, rispetto a tale scelta, solo e soltanto la madre avrebbe voce in capitolo.
Questa posizione del Dottor Morelli è emersa durante una diretta su RTL102.5, puoi sentire le dichiarazioni di Morelli cliccando qui: Il suono dei nomi.
Chi deve scegliere il nome del figlio?
Questa è una domanda che si pone in molte famiglie durante la dolce attesa, non è infrequente che detto quesito divenga persino un problema familiare.
Morelli riconoscendo alla mamma il ruolo centrale di punto di riferimento del bebè e ammettendo che, senza dubbio, la serenità della mamma è condizione indispensabile per il benessere del bambino, dice cosa buona e giusta.
Tuttavia l’amore di una madre riesce facilmente a prescindere da un nome, l’identità del bambino non dipende dal nome che porta ma dall’amore che il piccolo riceve.
Diversamente nulla vale quanto la pace familiare e nel matrimonio, che è il più grande e dolce compromesso umano, non dovrebbero esistere ruoli precostituiti: non c’è chi deve scegliere il nome del figlio come non c’è chi deve gettare l’immondizia né chi deve stirare le camicia, ecc.
In una famiglia moderna l’unico dovere è il dialogo e il solo auspicio è la partecipazione alla vita altrui, auspicio non possibile senza un concreto interscambio di ruoli.
Scegliere il nome insieme, anche per onorare una memoria o seguire una tradizione, è un momento di condivisione, rappresenta il passaggio attraverso cui l’idea del figlio si struttura.
Si dice spesso che il papà deve cambiare i pannolini! Se esiste chi deve scegliere il nome del bambino per diritto acquisito si corre il rischio serissimo che debba esistere anche chi deve fare il bagnato o dare la pappa per ruolo strutturato.
Chi deve scegliere il nome del figlio?
Da mamma ritengo che non esista una risposta assoluta a questa domanda, e penso che il nome venga dalla storia di una coppia e di una famiglia come risultato, primo ed ultimo, di un’avventura che sta per accrescersi nella genitorialità.
Il nome non è una scelta marginale e per questo da essa non si può escludere tout court un genitore.
Voi mamme cosa ne pensate? Chi deve scegliere il nome del figlio?
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Articolo aggiornato al 10 Luglio 2021