L’episiotomia è una pratica chirurgica: un’incisione effettuate in fase espulsiva per favorire la nascita del bambino. Allo stato della scienza e dell’esperienza ostetrica si tende a preservare il perineo e la sua risposta naturale alla nascita, così l’episiotomia viene limitata ai soli casi di necessità (sostanzialmente in caso di parto strumentale, ovvero parto praticato con ventosa ostetrica, oppure quando sussista l’evidente rischio di gravi lacerazioni del perineo).
Durante la gravidanza il corpo di noi donne si trasforma: per accogliere la creatura nel ventre la donna “si dilata” e lascia spazio al corpicino in formazione; al momento del parto, per dare alla luce i figli, la mamma “si apre” liberando la vita. Il parto è un atto spontaneo, quando non è necessario un intervento operatorio, tuttavia il corpo di ciascuna mamma risponde a suo modo e la nascita è influenzata da una serie di fattori (grandezza del bebè, posizione, durata del travaglio, intensità del dolore). Qualche volta si rende necessaria l’episiotomia, una ferita sull’organo che noi mamme conoscevamo come deputato al piacere e che nel parto, invece, appartiene completamente alla nascita.
Episiotomia: conseguenze
Ma quali sono le conseguenze dell’episiotomia sul corpo della donna? Qui le approfondiamo in relazione alla sfera emotiva oltre che a quella fisica.
È difficile che l’esperienza fisica della maternità non lasci alcun segno sul corpo della neomamma. In questo senso noi mamme dobbiamo fare i conti con gli strascichi della gravidava e siamo chiamate a affrontarli.
Per la neomamma, le alterazioni fisiche che conseguono alla nascita di un bambino possono portare con sé anche un disagio psicologico. Ed è questo il vero problema! Parliamo di episiotomia, cicatrici, chili di troppo, sbalzi ormonali, seno dolente, ragadi e ogni sintomo o conseguenza possono essere aggravati dalla deprivazione del sonno, oltre che dalla stanchezza fisica. Quando la mamma si disaffeziona al proprio corpo perde di vista la sua bellezza e nasconde a se stessa la luce della maternità, questo va detto non tanto alle madri, che in questo delicato momento della loro vita non sanno sempre darsi il giusto valore, quanto a chi sta loro accanto (papà, nonne, zie, amiche).
Chi entra in contatto con una neomamma non sempre coglie in pieno questo aspetto intimo e delicato del puerperio: il sentirsi inadeguate, brutte, stanche scoprendo una realtà della maternità lontana dalle comuni aspettative. Spesso le conseguenze del parto compromettono tutta l’intimità, quella personale e quella col compagno e il piacere diventa dolore e imbarazzo, paura e ansia.
Vista dall’esterno una mamma è sempre bella; per il solo fatto di essere madre è meravigliosa anche nella sua nuova fisicità. Noi donne sappiamo bene che il rapporto maternità – bellezza non è però così semplice! E quando l’episiotomia diventa un fattore “limitante” nella conquista dell’intimità di coppia aumenta nell’animo della donna l’insoddisfazione e la frustrazione.
Una mamma nel post partum può “non sentirsi più se stessa” anche a causa della episiotomia la cui cicatrice è un’impronta del parto difficile da metabolizzare.
Episiotomia nel dettaglio: che cos’è l’episiotomia
È il taglio praticato sull’imbocco della vagine per facilitare la nascita del bambino. Siccome l’incisione interessa i muscoli del pavimento pelvico, la cicatrice che ne consegue può causare dolore durante i rapporti sessuali, senza contare che il disagio psicologico della neomamma può aumentare considerevolmente quando il taglio causi un indebolimento della muscolatura perineale favorendo l’incontinenza urinaria, ovvero la perdita involontaria di goccioline di pipì.
Quanto tempo per guarire dalla episiotomia?
Il fastidio intenso può durare anche una settimana, mentre la completa guarigione può richiedere anche sei settimane.
Dal punto di vista medico la cicatrice è il tessuto prodotto dalle cellule specializzate ed è la naturale risposta del corpo ad una ferita, infatti il tessuto che le cellule specializzate producono si forma proprio per rimarginare una lesione.
Tuttavia il nuovo tessuto è meno elastico, quindi ha una diversa consistenza.Quando la cicatrice si trova in una zona tanto privata può mettere a disagio la neomamma nell’intimità, ed è innegabile che la sua stessa presenza renderà diverse le sensazioni intime e la ripresa dei rapporti pretenderà l’accettazione di un cambiamento profondo (nel corpo e nello spirito). La cicatrice può condizionare l’intimità della donna anche quando non si sente materialmente, non fa male e non brucia. In questi casi è il segno di un disagio, il precipitato dello stravolgimento del parto e dell’arrivo del bambino. Parlarne col partner è un bene, cercare un approccio diverso all’intimità, delicato, fatto di coccole, carezze e nuove scoperte è, in questi casi, più che consigliabile.
La maternità investe anche la vita sessuale di una coppia, tornare tra le lenzuola per i maschietti è normale, ma per noi donne sarà come una seconda verginità.
Il sesso ci rimette in contatto con la femminilità e rimette in discussione il nostro corpo come strumento dell’eros e della passione. Insomma fare l’amore con il nostro partner ci ricorda che siamo femmine oltre che mamme. Ed ecco che la cicatrice può dare fastidio perché rappresenta la memoria di un diverso essere donna e sta lì anche quando dovremmo lasciarci andare all’amore senza pensare a niente altro. Ma con il tempo capiremmo che non è un limite, né la cicatrice nè ogni altro difetto fisico, e nemmeno è un “limite” la maternità in se stessa. Il vero limite da superare sta nella accettazione di un nuovo rapporto di coppia che sia capace di fondere ed equilibrare tra loro gli affetti personali e quelli familiari.
Rapporti di coppia dopo l’episiotomia, quando?
Dal punto di vista medico, col benestare del ginecologo, a cicatrice guarita e in assenza di particolari problemi o controindicazioni, la coppia può tornare alla sua intimità anche dopo un mesetto dal parto (parliamo di ritorno ai rapporti intimi dopo una episiotomia). Tuttavia nessuna donna deve darsi fretta o forzarsi, amerà il suo uomo quando sarà pronta e serena.
I compagni devono sapere e capire che il corpo della donna ha necessità di riequilibrarsi e riassestarsi, devono dare alla neomamma il suo tempo per ritornare ad assaporare il desiderio e riaprirsi a certe affettuosità.
La prima regola in amore è vivere secondo le indicazioni del cuore e nel rispetto dell’altro.
Come curare la cicatrice da episiotomia
Una cicatrice da episiotomia non adeguatamente curata ha conseguenze anche sulla salute intima della coppia, infatti, può provocare dolori durante i rapporti sessuali (e può provocarne altri anche a livello anale) a danno della serenità intima della donna e della sua relazione col proprio corpo e con quello del partner. È sempre consigliabile riportare al ginecologo qualunque fastidio, senza imbarazzo nè paura.
Cosa posso mettere sulla cicatrice da episiotomia? È questa una domanda ricorrente: la calendula ha effetto lenitivo e può essere utilizzata sulla cicatrice da episiotomia per lenire bruciore e prurito, ma non ha effetti sulla cicatrizzazione. Per favorire la cicatrizzazione, invece, sono indicate la la vitamina E e specifiche creme a base di acido ialuronico. Va sempre mantenuta un’ottima igiene intima evitando saponi aggressivi, preferibilmente usando detergenti oleosi e non schiumogeni.
Nel video incorporato nel testo un approfondimento sulla episiotomia realizzato in collaborazione con la Dottoressa Mariateresa Moretti, che ringraziamo anche per la consulenza sulla cura della cicatrice da episiotomia.