Avete presente le Bambole Bratz, quelle con le labbrone a canotto, il trucco carico e il vitino da vespa?
Immaginate queste Bambole struccate
Nella loro forma originale le Bratz, sono bambole per bambine prodotte dalla MGA Entertainment alte 10 pollici (circa 25 cm), con proporzioni inverosimili: labbra enormi, testa grande, gambe lunghissime e naso minuscolo.
Sono state create nel 2000 e divennero le antagoniste dell’unica bambola che troneggiava da quasi 50 anni: La Barbie.
Si pensi che nel 2002, dopo soli 2 anni dal lancio, le Bratz divennero giocattolo dell’anno nel regno Unito, spodestando appunto la bambola della Mattel.
Adesso però c’è una signora che si è presa la briga di rendere più naturali queste Bratz, e lasciare queste Bambole struccate.
Il merito di questo “Makeunder” (lo “strucco” appunto, contrario al Make-UP) è di un’artista tasmaniana, Sonia Singh, che ha deciso di dare alle Bratz una seconda vita, più naturale, più “bio” (se vogliamo stare in tema Expo!) che ha voluto chiamare “Tree Change Doll” (L’albero del cambiamento delle bambole)
Dal 2013 infatti la donna ha pubblicato sul suo blog treechangedolls.tumbr.com foto delle bambole rimaneggiate, e il suo lavoro è diventato di portata mondiale.
Sonia dunque prende queste bambole e le trasforma letteralmente, struccandole, cambiando loro gli abiti e dando loro un aspetto più bambinesco.
Quando attua questa trasformazione il marito la riprende, per poi pubblicare brevi video in rete.
Le bambole struccate acquisiscono una diversa identità, più compatibile con quella delle bambine a cui sono destinate.
La mamma di Sonia addirittura esegue dei veri e propri capolavori, lavorando a maglia e realizzando dei piccoli abiti e soprabiti per le bambole struccate.
“L’interesse e il supporto degli altri in quello che facevo mi ha davvero stupito, e mi ha dato la possibilità di vivere un’esperienza unica” racconta Sonia al quotidiano Today.com “Continuerò a creare bambole così e spero che il mio lavoro ispiri la gente a trovare la gioia attraverso questi giocattoli creativi, e a trattarli come dei tesori”
Le bambole sono state anche vendute on line all’asta, e il ricavato Sonia ha deciso di non donarlo in beneficenza, ma di darlo a piccole imprese per aiutarle nel loro business.