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Come Misurare l’Intelligenza di un Bambino

di Federica Federico

29 Aprile 2015

Come misurare l’intelligenza di un bambino? Sono molti i genitori che cercano nelle attività e nelle azioni del figlio la conferma della sua piccola intelligenza.

In molti credono che l’intelligenza sia veramente un elemento dell’essere oggettivabile, traducibile in numeri o misure; chi ritiene ciò è solito considerare le competenze materiali come una manifestazione dell’intelligenza.

“Mio figlio è super intelligente, ha 2 anni e conta fino a 10 da solo”;

Mio figlio è intelligentissimo non ha ancora 2 anni e canta l’Inno d’Italia a memoria”;

Mio figlio ha 3 anni e fa le addizioni sulle manine, è un portento!”.

I genitori dicono spesso frasi come queste.

E’ bene chiarire che queste acclamazioni di intelligenza sono errate:

l’intelligenza di un bambino non si può misurare attraverso la valutazione delle abilità meccaniche ed è diversa dalla capacità mnemonica o dalle competenze; allo stesso modo il bambino che parla prima o quello che cammina più precocemente non è più o meno intelligente del bebè che parlotta o corre dopo.

L’intelligenza non è una competenza ma un’attitudine difficilmente traducibile in una valutazione oggettiva, tanto più quando si parla di neonati.

Oltretutto non si nasce intelligenti o stupidi, per cui, prima di chiedersi come misurare l’intelligenza di un bambino, bisogna comprendere ed ammettere che si nasce spugne, pronte ad assorbire le influenze dell’ambiente esterno.

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Se si considera l’intelligenza come un’attitudine si comprende anche che essa è sperimentazione, curiosità, indipendenza, capacità di applicare l’esperienza nella vita quotidiana traendo dalla conoscenza i più positivi insegnamenti.

Allora come misurare l’intelligenza di un bambino?

Non è intelligente il bambino che conta fino a 100 prima che la maestra lo abbia insegnato a scuola; non è intelligente il bebè che precocemente parla o cammina, ecc.

  • E’ intelligente il bambino curioso, dotato di un vivo interesse verso il mondo;
  • è intelligente il bambino che sperimenta nuove esperienze e potenzia la sua indipendenza;
  • è intelligente il bambino che sa trarre insegnamento dalla vita.

Se si ammette questo, si comprende che l’intelligenza si acquisisce e si affina attraverso l’esperienza. Perciò, piuttosto che chiedersi come misurare l’intelligenza di un bambino, la mamma deve domandarsi come potenziare le doti intellettive di suo figlio.

L’intelligenza dei bambini si potenzia attraverso la sperimentazione:

pittura a dito, lettura precoce, esperienze di manualità, vita all’aria aperta, sport, socializzazione, rapporto con gli animali, rappresentano tutti spunti di riflessione per un genitore che desideri potenziare le doti intellettive del figlio.

Mamma, se ti chiedi come misurare l’intelligenza di un bambino, tieni presente che il processo di sviluppo delle competenze intellettuali ammette l’esistenza di un’interazione genetico ambientale, per cui l’ambiente e gli stimoli che metti a disposizione di tuo figlio ne determinano le facoltà intellettive ovvero incidono in modo determinante sullo sviluppo dell’intelligenza.

Come Misurare l'Intelligenza di un Bambino

Come misurare l’intelligenza del bambino?

L’intelligenza del bambino non si misura ma si educa e il genitore che voglia educare un figlio intelligente è chiamato ad esercitare sul bambino positive influenze.

Ecco cosa fa bene all’intelligenza di un bambino:

  • stimolazione del linguaggio – parlare al bambini sin da quando sono neonati coadiuva l’elaborazione del pensiero e stimola l’eloquio; i bambini non devono crescere in case silenziose, debbono essere soggetti attivi di discorsi “seri”; i piccoli devono ascoltare musica e hanno diritto alla lettura precoce, è bene, infatti, leggere ai bambini sin da quando sono piccoli o piccolissimi.
  • facilitare lo sviluppo cognitivo – è corretto mettere a disposizione del bambino giocattoli stimolanti che pretendano una “fantasiosa” coordinazione di pensiero ed azione: plastilina, colori, pittura a dito, ritagli di carta per collage, costruzioni.
  • potenziare lo sviluppo motorio – è auspicabile che ad ogni bambino sia riconosciuto il diritto di giocare all’aria aperta, il diritto di correre, di arrampicarsi, di saltare, ecc. Nei limiti di sicurezza, il bambino ha bisogno di crescere libero e il senso di libertà potenzia anche l’intelligenza perché permette al piccolo di misurare i propri limiti e le proprie attitudini.

In pochi considerano che l’intelligenza possa in qualche misura dipendere anche dall’alimentazione, in vero una sana alimentazione ricca di vitamine, fibre e sali minerali, nonché di omega 3 coadiuva il buon equilibrio fisico e mentale.

A chi si chiede come misurare l’intelligenza di un bambino, bisognerebbe rispondere: “Anche con l’esempio”.

E’ sempre importante considerare il bimbo come una spugna capace di assorbire le influenze del mondo esterno ed è sempre doveroso riconoscere nel genitore il ruolo fondamentale di prima influenza sul bambino: il genitore è colui che il bimbo imita, i comportamenti del genitore saranno quelli del bambino.

Perciò educando ricordate sempre che il genitore è lo specchio in cui il bimbo riflette se stesso ed è il modello a cui il bambino si ispira, date, quindi, il buon esempio!

Se vuoi saperne di più sulle tappe della crescita del bambino e se ti chiedi come sviluppare al massimo le potenzialità di tuo figlio, allora ti consigliamo di leggere“L’Intelligenza è un Gioco” di Carlo Cooper – DeAGOSTINI editore

 



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