Confessione di Bossetti in carcere, questa notizia rimbalza ovunque ma l’avvocato del carpentiere urla allo sciacallaggio.
“Per me è un calunniatore”, così l’avvocato di Massimo Giuseppe ha definito il rapinatore, compagno di cella del carpentiere, che, secondo le fonti di stampa, avrebbe raccolto la sconvolgente confessione di Bossetti durante un’ora d’aria.
Confessione di Bossetti, liberata come uno sfogo messo nelle mani di un compagno di cella durante un’ora d’aria – verità o menzogna?
Gli investigatori hanno sempre monitorato Massimo Giuseppe, è indubbio che abbiano anche sempre sperato in una confessione di Bosssetti, dietro le sbarre, nella sua cella o durante i colloqui.
Questa confessione, nata da un presunto dialogo con un compagno di cella, è oggi una notizia ridondante che echeggia con forza tra gli organi di stampa.
L’avvocato di Bossetti ha subito opposto provvedimenti legali contro il “calunniatore”, come ha definito apertamente il detenuto che riporta la presunta conversazione choc.
Ecco cosa avrebbe detto il muratore di Mapello al suo compagno di cella:
”Le ho fatto ‘cose’”, negando però di averla molestata.
Dalla confessione di Bossetti sarebbe emersa anche la presenza di un complice che avrebbe fatto da palo a Massimo Giuseppe mentre veniva consumato l’atroce delitto.
Il testimone chiave, il custode delle confidenze del carpentiere, sarebbe stato sentito dai magistrati già lo scorso dicembre e potrebbe divenire un teste per l’accusa nel processo contro Bossetti.
E’ corretto dire che trattasi di un detenuto, in carcere per rapina; è corretto dire che testimonia della presenza di un complice rispetto alla quale non ci sono riscontri certi.
Le autorità inquirenti hanno sempre ricercato un complice, supponendo che ve ne potesse essere uno sulla scena del crimine o nell’area del delitto, ma certamente dall’arresto di Bossetti ad ora nessun indizio è divenuto inequivocabile traccia della presenza di qualcun altro sul luogo del delitto.
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