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Come abbassare il colesterolo

di Gioela Saga

23 Ottobre 2017

E’ ormai universalmente riconosciuto che il colesterolo è sinonimo di rischio cardio vascolare. Tanto più è alto il suo valore, tanto più lo sarà il rischio connesso.

 

Vediamo nel dettaglio di capire cosa si nasconde dietro la frase, ormai purtroppo molto diffusa: “Lei ha il colesterolo alto”.

Colesterolo livelli e pericoli

 

 

Tutto parte dalla nostra alimentazione che, tra tanti nutrienti, contiene anche i grassi che vengono assorbiti dall’intestino e rilasciati nel fegato. Qui i grassi vengono usati per produrre l’energia o depositati in cellule adipose sottoforma di colesterolo e trigliceridi. Questi lipidi viaggiano in strutture chiamate lipoproteine di cui si riconoscono due tipologie principali: le cosiddette LDL e HDL.

  • Le LDL sono le lipoproteine a bassa densità, la sigla deriva dalla definizione inglese Low Density Lipoprotein e rappresentano ciò che comunemente viene chiamato “colesterolo cattivo”
  • Le HDL sono le lipoproteine ad alta densità, dal nome inglese High Density Lipoprotein e costituiscono ciò che si definisce “colesterolo buono”.

Un elevato tasso di LDL, rilevabile con un prelievo sanguigno, è considerato un fattore di rischio importante per le malattie cardiovascolari perché queste lipoproteine possono andare a depositarsi sulle pareti dei vasi sanguigni, fenomeno noto come aterosclerosi, causandone il progressivo restringimento fino alla possibile otturazione, portando così all’infarto o all’ictus.

 

Le cause di questi accumuli (placche aterosclerotiche) e di un elevato tasso di LDL sono da ricercarsi principalmente nell’alimentazione che porta all’ipercolesterolemia, ma anche a fattori genetici. Il tutto può essere senz’altro aggravato anche da uno stile di vita non salutare, sedentario o da altri fattori di rischio come la pressione alta, sovrappeso, età, diabete, familiarità, stress o fumo.

 

Al contrario, le HDL hanno una funzione protettiva e contrastano le LDL, sono come degli spazzini che ripuliscono i vasi sanguigni dal colesterolo cattivo e lo riportano nel fegato dove verrà rielaborato. Dovrebbe avere sempre un valore maggiore a 60, in media.

colesterolo buono

 

In base alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) si consigliano questi parametri di valutazione:

La colesterolemia totale deve essere inferiore a 200 mg/dl.

– Il rapporto colesterolo totale/HDL, non superiore a 5 per gli uomini e a 4,5 per le donne.

 

In poche parole è molto importante proprio questo rapporto tra colesterolo totale o anche il solo HDL e LDL per valutare effettivamente il fattore di rischio.

Per valutare attentamente ogni singola persona è necessaria l’esperienza e le competenze del medico che sanno interpretare i valori numerici anche in relazione alla storia del paziente e ad altri fattori di rischio.

Evitate il fai da te!

Una corretta alimentazione dovrebbe anche tenere conto di una modesta quantità di grassi saturi cioè i cosiddetti trigliceridi (si calcola un massimo del 10%)e dunque limitare l’uso di carni, grassi animali, formaggi grassi, prodotti trasformati e conservati come gli insaccati, gli snack, cioè il cosiddetto cibo spazzatura o junk food, gli oli idrogenati che rallentano il metabolismo, aumentano i livelli di LDL e riducono quelli dell’HDL.

 

Non tutti i grassi però sono dannosi, vi è infatti la categoria dei grassi insaturi che hanno addirittura un effetto protettivo nelle patologie cardiovascolari. Questi si dividono in monoinsaturi, come l’acido oleico contenuto nell’olio di oliva e polinsaturi, in particolare gli acidi grassi essenziali omega-tre e omega-sei, di cui però è spesso carente la nostra alimentazione.

 

Gli omega 3 si trovano principalmente nei pesci dei mari freddi e pesce azzurro e nell’olio ed i semi di lino, nel tofu.

Gli omega 6 si trovano in noci, cereali, pane integrale, olio di pesce.

 

Naturalmente anche alcuni estratti vegetali aiutano il metabolismo del colesterolo favorendo la salute cardiovascolare. Per questo è auspicabile una sinergia proprio tra questi ultimi e i suddetti acidi grassi essenziali.

Ad esempio è da tempo riconosciuta l’azione del riso rosso che contiene una molecola simile alle statine, cioè i principi attivi dei farmaci più utilizzati per abbassare il colesterolo.

L’azione combinata tra estratti vegetali e composti di acidi grassi essenziali sembra essere la risposta vincente in ambito integrativo per assicurare un beneficio.

L’uso di capsule con estratti vegetali al Riso Rosso fermentato e i policosanoli da Canna da zucchero, l’Olivo e Aglio può favorire il metabolismo dei trigliceridi e del colesterolo in combinazione anche con il Tarassaco dalle ben note proprietà depurative.

 

In associazione ad un corretto stile di vita e ad una dieta bilanciata, un integratore alimentare può rappresentare un notevole ed efficace aiuto. In ogni caso nulla va assunto senza il consenso del medico e un suo favorevole parere.


Fonte immagini con licenza d’uso Ingimage

 



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