Tra tutti i tipi di latte che possiamo dare al nostro piccolo, il latte materno è insuperabile. In molti casi però occorre integrare o affidarsi totalmente al latte artificiale.
Sono due le possibilità: latte in polvere da ricostituire o latte liquido già pronto.
Le varie marche offrono prodotti molto simili tra loro; le piccole differenze sono nella composizione e questo rende un latte più idoneo rispetto ad un altro, in base al consumatore. La scelta del latte artificiale da utilizzare spetta al pediatra, che consiglia il tipo di latte (non la marca, sia chiaro!).
Oggi parliamo di latte in polvere, in particolare di come è opportuno conservarlo.
Innanzitutto nella preparazione del latte in polvere occorre seguire rigide norme igieniche.
- Per prima cosa, occorre lavare accuratamente le mani, dopo è necessario sterilizzare biberon e tettarella; il metodo meno dispendioso prevede la bollitura in acqua per 20 minuti.
- Per la preparazione del latte in polvere è opportuno utilizzare acqua oligominerale in bottiglia (il contenuto di nitrati deve essere inferiore a 10 mg/l).
- L’acqua che viene usata per preparare il latte deve essere riscaldata a 70 gradi almeno, prima di aggiungere il latte in polvere.
Questo per evitare qualsiasi tipo di contaminazione e garantire l’eliminazione di eventuali batteri presenti nel latte o nell’ambiente nel momento della preparazione. Il latte in polvere non è infatti sterile ed è ammesso che possa contenere un piccolo numero di batteri che poi potrebbero moltiplicarsi.
Come conservare il latte?
L’ideale sarebbe preparare il latte di volta in volta, appena prima che venga consumato dal piccolo. Questo garantisce un prodotto fresco e privo di eventuali batteri che possono crescere in un substrato ideale quale il latte.
Ma per questioni pratiche occorre sapere che il latte può essere preparato e conservato in frigorifero, a patto che venga utilizzato nelle successive 24 ore. Una volta che il neonato ha terminato la poppata dal suo biberon occorrerà buttare via il latte eventualmente avanzato se sono passate più di due ore: il biberon infatti non avrà le stesse condizioni igieniche iniziali e sarà potenzialmente dannoso se ci sono state contaminazioni batteriche.
Ma quando si è fuori casa come si può conservare il latte o come lo si può preparare?
Se si devono percorrere brevi tratti, si può preparare prima il latte per poi mantenerlo freddo durante il viaggio; per questo occorreranno una borsa frigo e alcuni siberini freddi di freezer. Una volta giunti a destinazione, il latte potrà essere riposto in frigo e riscaldato all’occorrenza; il tutto entro le 24 ore dalla preparazione.
In alternativa, se il viaggio è molto lungo sarà opportuno portare un termos contenente acqua bollita che abbia una temperatura di almeno 70 gradi; in questo modo, sarà veloce ricostruire il latte aggiungendo la quantità giusta di polvere all’acqua.
I termos sono in grado di mantenere le alte temperature per diverse ore.
Una terza opzione prevede la preparazione del latte con acqua a temperatura ambiente (acqua dedicata all’uso, che non sia stata contaminata); anche in questo caso (e aggiungerei, soprattutto in questo caso!) il latte dovrà essere eliminato dopo due ore dalla preparazione.
In questo caso può essere utile avere a disposizione uno scalda-biberon elettrico che abbia una presa per l’accendisigari dell’automobile.
Un’ultima soluzione consiste nel far affidamento al latte liquido già pronto, che è sterile nella sua bottiglia sigillata. Sicuramente sarà la soluzione meno complicata!
Ultimo consiglio per la conservazione ottimale del latte in polvere: una volta aperta, la scatola dovrà essere utilizzata entro 10-15 giorni.