Nella vita, in relazione ai sentimenti e all’umano amore, non sempre tutto è come sembra e qualche volta cose complesse, difficili, “diverse” dalle nostre aspettative sono semplici e facilmente interpretabili.
Spesso, più sesso di quanto non riusciamo ad immaginare, basta solo l’amore a decodificare la vita.
L’amore, se spogliato dalle influenze culturali e dai pregiudizi, è il codice di comunicazione e di espressione più forte che l’uomo possegga, perché l’amore è energia.
Al contrario, il medesimo amore se inquinato da preconcetti e giudizi discriminatori diventa un’arma capace di ferire, un muro in grado di limitare, un’argine alla vita e un deserto in cui abbandonare il futuro, le potenzialità e le bellezze del mondo. Questo perché l’amore come ogni scelta ed azione umana può essere usata ed interpretata bene o male.
Una cattiva interpretazione della libertà, per esempio, diventa violenza se l’uomo si sente libero di ferire un suo simile, di aggredirlo, di sopraffarlo; allo stesso modo l’amore diventa odio se l’uomo si sente giudice dell’altro uomo, superiore al suo simile o portatore di un amore più alto, più puro e più forte di quello degli altri.
Vita da Mamma vi mette dinnanzi ad uno schermo nero e vi propone di interpretare l’amore guardando lo “scheletro” di chi si ama e non il corpo.
Vedrete “strutture” umane far danzare l’affetto, baciarsi, trovarsi, abbracciarsi; questi incontri ispireranno tutti amore e tra loro non saranno diversi.
La “diversità”, tra le varie “danze dell’affetto” a cui assisterete, si paleserà solo alla fine ovvero quando
i protagonisti usciranno allo scoperto.
Questo video, lo schermo nero che vedete e la danza degli amabili scheletri a cui state per assistere potrebbero divenire tutti “specchi dell’anima” ovvero elementi peculiari ed essenziali di una riflessione profonda e importante.
L’amore non merita etichette perché, spogliato di ogni apparenza e stereotipo, l’amore è unico, inconfondibile, sempre uguale, “essenziale”.
Buona visione ma sopratutto buon amore a tutti: