Gemma aveva 23 anni quando è entrata in coma, incinta di 24 settimane.
I medici dissero che si trattava di eclampsia, una grave patologia della gravidanza che produce convulsioni e altri sintomi, e che può essere fatale.
La pre-eclampsia, ovvero la gestosi, patologia più comune in gravidanza, causa pressione alta, gonfiori ai piedi, alle caviglie e alle mani, e solo nel 2% dei casi porta eclampsia, e tutte le sue complicazioni, come quella di Gemma.
La storia di Gemma Jamieson, 23 anni e residente a Hull, nell’East Yorkshire, comincia nel luglio dello scorso anno, quando insieme al marito si recò ad un festival.
“In auto Gemma ebbe una contrazione alla spalla e mi chiese aiuto” racconta il marito Dale. Poi subito una grande fitta.
Gemma non respirava più, la sua lingua si era capovolta e non faceva passare aria.
Il marito tentò una respirazione bocca a bocca, e quella fu la cosa che la salvo, dissero I medici dopo.
Venne portata in ospedale, e subito ebbe un secondo attacco, che i dottori dopo diagnosticarono come eclampsia.
L’unico modo per farla vivere era un cesareo d’urgenza.
Gemma racconta: “Ricordo vagamente che rispondevo ai dottori, dicendo loro di non far nascere Tyler così presto”.
Ma i dottori sapevano che se non avessero agito così Gemma sarebbe stata in serio pericolo di vita.
Poi i ricordi di Gemma si fermano.
La donna viene sottoposta al taglio cesareo e il bambino fatto nascere a 24 settimane. La loro vita era appesa ad un filo.
Tyler venne trasferito in un altro ospedale, mentre Gemma lottava e i medici insieme a lei per stabilizzare I suoi parametri vitali.
Il bambino dall’altro lato aveva dei seri problemi: nato così presto non aveva i polmoni completamente sviluppati, e rischiava un infezione.
Ci vollero ben 17 trasfusioni per farlo sopravvivere.
“Quando l’ho visto per la prima volta era pieno di tubi ovunque – racconta il papà – l’unica cosa che ho potuto fare era accarezzarlo e lasciarlo nell’incubatrice”.
Gemma intanto era ancora incosciente.
Restò così per 3 giorni, e al suo risveglio non ricordava niente di quello che era successo.
Aveva perso la nascita di suo figlio Tyler dopo averlo portato in grembo per 6 mesi.
Lo ha visto per la prima volta in una foto mostratale dal marito dale.
“Mi sono sentita derubata di questa esperienza” dice Gemma.
Dopo la ripresa di Gemma il marito Dale andava da lei ogni giorno, raccontandole dei progressi del piccolo Tyler, le diceva com’era, cosa gli stavano facendo, ma Gemma soffriva.
Lentamente Gemma si riprese, e dopo 7 giorni finalmente potè incontrare il suo piccolo Tyler.
Dale condusse la donna in una stanza piena di bimbi, e quando i due si incontrarono fu un momento molto emozionante.
Tyler si è dimostrato un gran lottatore, dopo sole 4 settimane dovette affrontare un intervento al cuore.
Inoltre aveva molte possibilità di rimanere cieco e in poco tempo dovette subire anche un intervento al laser per questo.
Ma il tempo passava, e Tyler si riprendeva dopo ogni operazione, sempre di più.
Dopo 6 mesi Tyler finalmente tornò a casa, tra le braccia della sua mamma che non aveva potuto vederlo nascere.
Poci giorni prima che compisse un anno riusci anche a respirare senza l’aiuto dell’ossigeno, e anche quello fu un gran giorno.
Oggi il bimbo ha 17 mesi e Gemma e Dale sono due genitori felici: “E’ incredibile pensare che dopo tutto quello che è successo tutte e due stiano bene, potevo perderli entrambi, e oggi sono felice di avere al mio fianco la mia famiglia” dice Dale.
Anche noi di vitadamamma facciamo gli auguri a Gemma e al piccolo Tyler, per aver combattuto da lottatore ed avere vinto la sua battaglia per la vita.
Fonte: The Mirror.co