Avevamo raccontato la storia di Carolina Sepe tempo fa qui, quando era ancora ricoverata all’ospedale Cardarelli di Napoli e il primario del reparto aveva confermato le sue gravi condizioni.
La donna cadde sotto i colpi di pistola del suo vicino Domenico Aschettino vicino casa loro a Lauro (Avellino) il 25 agosto del 2013, a causa di una lite banale.
La sua situazione parse subito gravissima, ma i medici dell’ospedale Cardarelli di Napoli la tennero in vita.
Carolina era incinta di 10 settimane quando venne ferita alla testa per mano di Aschettino, che uccise anche il papà della donna.
I sanitari la tenevano in vita per consentire a questo bambino di crescere, per farlo nascere quanto più vicino al suo sviluppo completo possibile.
Carolina aveva poi partorito una bimba il 18 dicembre 2013, il papà l’aveva chiamata Maria Liliana.
La bimba era aggrappata alla vita con tutte le sue forze, lo aveva dimostrato già da prima di nascere, quando ancora era nella pancia della sua mamma.
Carolina morì poco dopo, nel gennaio del 2014, Liliana restò attaccata ai macchinari della terapia intensiva dell’Opsedale Santobono di Napoli (leggi anche Morta Carolina la donna che ha partorito dopo quattro mesi di coma).
Per tutti questa nascita era un miracolo: dopo 4 mesi nei quali la mamma era rimasta in coma, Liliana dava una speranza di felicità alla famiglia.
Pesava soltanto 650 grammi, era debolissima, ma aveva grinta da vendere.
Ieri però Maria Liliana ha cessato di combattere, la piccola non ce l’ha fatta e a 14 mesi di vita si è spenta nell’ospedale napoletano nel quale era ricoverata dalla nascita.
Il Direttore Sanitario del Santobono ha affermato ai microfoni del Tg1: “Le cause del decesso della piccola vanno fatte certamente risalire alla gravissima prematurità, al presentarsi da subito di una emorragia grave bi ventricolare cerebrale”.
Nel frattempo,a seguito della denuncia del papà della bimba la procura di Napoli ha aperto un’inchiesta.
Fonte: TG1