“Nessuna azione oggi, nessuna cura domani”- è questo lo slogan ed il monito con cui l’Oms Europa, in occasione della Giornata Mondiale della Salute, ha lanciato la sua campagna di sensibilizzazione contro l’uso scorretto e l’abuso degli antibiotici.
Cosa sta accadendo nel mondo?
Diffusamente sta crescendo la resistenza delle infezioni batteriche alle cure farmacologiche: i batteri che scatenano le malattie nel corpo degli uomini resistono alle cure ancorché antibiotiche.
In altre parole nella battaglia batteri – farmaco la malattia si dimostra più forte e resistente, i medicinali, per quanto antibiotici, non spengono i focolai, i pazienti non guariscono ed in certi casi muoiono persino.
I dati sono assai poco rassicuranti, si stima che ogni anno nell’Unione europea oltre 25.000 persone perdono la vita a causa di infezioni batteriche resistenti.
Le statistiche dimostrerebbero che gran parte delle “infezioni killer” verrebbero contratte in ospedale. In verità gli antibiotici sono indispensabili per combattere le infezioni batteriche normalmente conseguenti alle operazioni chirurgiche, essi hanno garantito e garantiscono, trapianti, interventi a cuore aperto, ma pure alcuni trattamenti per la lotta contro le infezioni in pazienti con bassissime difese immunitarie, quali sono tra l’altro i malati di Aids.
Un dato è certo: i batteri che ci aggrediscono sono sempre più forti.
Da un lato l’aumentata potenza delle infezioni è naturale, normalmente i batteri si “modificano” e migliorano la loro resistenza ai medicinali, basti pensare che trascorsi appena 5 anni dalla introduzione della penicillina – primo antibiotico datato 1928 – il 50% dei ceppi dello Staffilococco aureo, contro cui la medicina aveva efficacemente combattuto, era diventato resistente alla stessa.
Da un altro lato, l’odierna situazione presenta profili di criticità anche a causa dell’abuso di antibiotici, a casa come in ospedale, nei mangimi per animali come nei preparati destinati alla coltivazione agricola, laddove ciò che concima le piante che mangeremmo o nutre gli animali che saranno macellati per noi, arriva, sempre e comunque nel nostro corpo.
Ecco perché l’Oms si appella a tutti: pazienti, genitori, medici, infermieri e personale sanitario, ma anche veterinari, allevatori, farmacisti e industriali del farmaco. Tutti devono convergere verso un uso degli antibiotici orientato, adeguato e responsabile.
<<Gli antibiotici – precisano gli esperti – sono una delle più importanti difese contro i batteri e l’Oms Europa lavora insieme ai Paesi membri sulla sorveglianza dell’antibiotico-resistenza, l’uso razionale degli antibiotici, la prevenzione e il controllo delle infezioni, la ricerca e l’innovazione».
Gli italiani risultano dei grandi consumatori di antibiotici, ciò è quanto si evince dalle ultime indagini condotte dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), i dati attestano che il 44% degli italiani riceve almeno una prescrizione di antibiotico l’anno, lo stesso accade al 53% dei bambini e il 50% degli anziani.
Se prendiamo troppi antibiotici in qualche modo concediamo ai batteri più opportunità per sperimentare i modi efficaci per resistere ai farmaci, i batteri sono organismi vivi e vitali capaci di modificare e rafforzare la propria struttura.
Ad oggi il batterio più forte, resistente e pericoloso è il “superbatterio” NDM-I, acronimo di New Delhi Metallo-beta-lacta-mase-I.
Secondo gli esperti l’errore più ricorrente è prendere gli antibiotici ai primi sintomi di raffreddore, influenza o malattie da raffreddamento, ma ATTENZIONE: gli antibiotici contro i virus sono inefficaci, non servono perché questi farmaci nascono per combattere le infezioni batteriche.
Dunque non è produttivo prenderli come un farmaco di automedicazione, senza un preventivo consulto medico, perché solo il dottore è in grado di valutare la natura della malattia e eventualmente, dopo avere accertato che si tratta di una patologia batterica, prescrivere l’antibiotico. In altre parole la prima regola per un uso corretto degli antibiotici è non rovistare tra le medicine avanzate o autoprescriversi questi farmaci ma consultare il medico e rispettare le sue indicazioni.