Avete presente la famiglia di quella famosa pubblicità di biscotti e merendine nella quale tutti si alzano sorridenti, con la mamma che sembra uscita da una puntata di Beautiful, nella quale Brooke Logan si alza già truccata, e nessuno grida e sbraita prima di uscire da casa per andare a scuola e al lavoro?
Ovviamente è una trasposizione cinematografica a tutti gli effetti, e chiunque di noi sa che le famiglie “neurotipiche” difficilmente sono così perfette.
Per caso qualche giorno fa mi sono imbattuta in altre immagini, molto diverse da quelle di quella famosa pubblicità menzionata sopra, nelle quali io personalmente (ma chissà quante altre) mi rispecchio di più.
L’autrice di questi scatti si chiama Danielle Guenther, e nel suo sito, alla voce “Best case scenario” ha illustrato immagini evocative di famiglie con figli a carico, molto reali, nelle quali per lo meno io mi sono ritrovata molto, e che ritraggono spessissimo la mia “giornata tipo”.
Prendiamo la mattina ad esempio.
A casa mia la giornata comincia con le migliori intenzioni, con me in camera da letto (non in quella dei ragazzi, che alle 7 c’è sempre almeno uno che ha cambiato postazione nel corso della notte, posizionandosi comodamente a forma di stella proprio in centro nel lettone) che canticchiando cerco di svegliare i ragazzi per la scuola.
Questi ultimi, al contrario di quello che succede negli spot, non hanno la minima intenzione di scendere dalle brande, e al terzo “Alzatevi” il gladiatore che è in me riemerge pronto “a scatenare l’inferno”.
Che dire poi del momento in cui si deve uscire da casa.
Innanzitutto i bambini, almeno i miei (ma ditemi quante volte non è successo anche a voi), hanno una sorta di sensore, un antifurto che scatta: appena si varca la soglia di casa si ode sempre questa sorta di sirena che dice “pipì“, o anche peggio.
E dunque torna dentro, fai quello che devi fare, ma nel frattempo può succedere che l’altro figlio abbia dimenticato lo zaino, oppure si ricordi di non aver fatto colazione, o altro ancora, proprio come in questa immagine qui sopra della fotografa americana.
Anche la passeggiata può rivelare “piacevoli” sorprese (almeno la mia).
Intanto invidio quelle mamme che riescono ad avere sempre una mano libera anche se portano con sé borsa griffata, passeggino, sacco con il necessaire per il cambio del pupo, cellulare che suona e vestito da portare in tintoria.
Io, non essendo la dea Calì, sistematicamente riesco a dimenticare almeno uno degli articoli sopra elencati in una qualsiasi delle fermate effettuate.
Continuiamo la carrellata di immagini e passiamo al pranzo fuori.
Tempo fa scrissi un articolo di alcuni ristoranti nei quali era vietato l’accesso ai bambini (leggetelo qui),e anche allora avevo capito che i bambini in alcuni ambienti potrebbero “stonare”.
Mi rendo conto che a volte i miei, come quelli della foto, hanno “stonato” parecchio alle orecchie e alla vista di molti!
Altro capitolo da trattare è la spesa.
Siete mai andati al supermercato con i vostri figli, magari di pochi anni?
Siete proprio sicuri che non sia finita come nella foto della Guenther?
E quando infine la sera, vi ritrovate tutta la famiglia dopo cena sul divano, pensate proprio che la situazione sia diversa da quella di quest’altra immagine?
Forse queste foto sono un attimo esasperate, e anche io ho volutamente esagerato nel descrivere la mia casa e la mia famiglia (i miei figli vi assicuro non si sono mai ubriacati mentre “riposavamo”, non siamo mai stati cacciati da alcun ristorante, e non hanno mai scritto per tutta casa perchè abbiamo sempre dato delle regole precise, come quella di “scrivere i muri solo nella loro stanza”!), ma in fondo in fondo mi sento molto più vicina a questi attimi che non a quelli di Beautiful o delle colazioni che vedo in altre pubblicità in TV.
Inoltre, e questo potrebbero confermavelo i miei figli, mi immedesimo perfettamente in quest’ultimo scatto della Guenther, perché capita molto spesso (e non è che i bimbi ne siano proprio divertiti) che sia io, piuttosto che loro a fare scherzi stupidi come quello di nascondermi sotto il letto prima di chiamarli a dormire.
Questo però ci rende una famiglia sì diversa imperfetta, ma tanto tanto felice!