“Io non sono il tumore”.
Così ha concluso ieri Emma Bonino quello che è forse stato il suo più difficile intervento dai microfoni di Radio Radicale.
La “Lady di Ferro” della politica Italiana, la pasionaria del Partito Radicale, che aveva già affrontato tante battaglie nella sua vita, pubblica e privata, adesso si ritrova a fare i conti con un tumore ai polmoni, per sua stessa ammissione proprio dalla radio del suo Partito.
La diretta radiofonica ieri, ed ecco l’annuncio: dovrà fare chemioterapia per sei mesi, la sua voce alla fine si rompe in un fremito di commozione.
E pensare che adesso, con Napolitano in “punta” di dimissioni, il suo nome sarebbe sicuramente rimbalzato ancora una volta tra i papabili, possibile erede di re Giorgio per la guida del Quirinale.
“Controlli medici hanno evidenziato la presenza di un tumore al polmone sinistro. Si tratta di una forma localizzata e ancora asintomatica, ma ciononostante richiederà un trattamento lungo e complesso di chemioterapia che è già stato iniziato”. Racconta così Emma Bonino la svolta di quello che doveva essere un controllo di routine.
Nata in provincia di Cuneo nel 1948, Emma Bonino è la storica partner politica del leader del partito Radicale Italiano Marco Pannella (col quale ha infine condiviso anche la malattia ndr), e il suo ultimo ruolo è stato come Ministro degli Esteri del Governo Letta fino al febbraio 2014
La Bonino nella sua dichiarazione ha confermato la volontà di non allontanarsi dalla scena politica, ma ovviamente dovrà riorganizzare le sue attività in base alle nuove sue esigenze personali.
Poi ha rivolto tre commenti: uno alla stampa, di non cercare gossip e indagini che ledano la sua privacy.
Un altro pensiero è andato alle persone che combattono la sua stessa battaglia, invitandoli a non mollare, e ad affrontare questa sfida che è capitata.
Infine ha ringraziato alcuni nomi di giornalisti e collaboratori che le sono stati vicino.
La Bonino non ha perso l’occasione di incoraggiare tutti ad iscriversi al suo partito, sostenendo che le battaglie dei radicali sono sempre state coraggiose e fondamentali per la democrazia.
“Dobbiamo tutti sforzarci di essere persone e di voler vivere liberi fino alla fine, insomma io non sono il mio tumore e voi neppure siete la vostra malattia”.
Ha detto Emma, confermando, se ce ne fosse mai stato bisogno, il suo carattere battagliero che tante volte ha mostrato, e che siamo sicuri continuerà a dimostrare anche in questo momento.